Una carezza alla foto del papà e decine di persone che escono con gli occhi gonfi dalla Chiesa del Carmine. Familiari, colleghi e amici hanno salutato lo chef di Gragnano morto in un incidente sulla statale 268 nella giornata di giovedì. Un dolore troppo forte che ha accomunato centinaia di persone ritrovatesi ai funerali del quarantenne Alfonso Porpora nella sua parrocchia. In tanti sono usciti tra le lacrime sul sagrato, troppo forte l'emozione. La bimba piccola che aspettava come ogni giorno suo padre, ora lo accarezza da lontano, nell’incoscienza di un dolore che nemmeno il tempo potrà attutire. “Con il cuore lacerato ci rivolgiamo al Signore per il nostro caro fratello Alfonso, padre amorevole dedito al lavoro e che troppo presto si è ricongiunto a Dio”, ha detto nell’omelia don Gerardo Cesarano.
Nel frattempo in chiesa arriva anche chi ha condiviso con lui le soddisfazioni professionali di cui Alfonso andava fiero. Chef partiti da Gragnano e ora dislocati in vari ristoranti della Costiera Sorrentina e Amalfitana nel segno della cucina di eccellenza che Gragnano coltiva da tempo. E proprio i suoi colleghi di lavoro erano tutti presenti stamattina, nel giorno più triste per loro e per un’intera comunità che si è stretta in un lungo applauso dopo le parole della sorella Serena. Alfonso, dopo l’esperienza in Costiera aveva scelto di lavorare al Pasta Bar Leonessa, all’interporto di Nola.
Giovedì scorso è salito in sella alla sua moto per percorrere la strada che faceva ogni giorno per andare a lavoro. Lì però non è mai arrivato. Un incidente lo ha sottratto per sempre alla famiglia, a quella bimba piccola che ora lo accarezza da lontano e l’altro figlio che la moglie porta in grembo. Un ragazzo pieno di vita, speranzoso e con un sorriso che illuminava, strappato alla vita troppo presto. Intanto continua l'inchiesta aperta per accertare le responsabilità nell'impatto tra la moto dello chef e un'auto coinvolta nell'incidente.