Tre capannoni industriali utilizzati come deposito di rifiuti urbani. Scatta il sequestro della Guardia di Finanza scoprendo, all'atto dell'accesso, la presenza di dodici lavoratori a nero. Dipendenti intenti a prestare la propria attività lavorativa del tutto sprovvisti di regolare inquadramento contrattuale e contributivo. La società oggetto di controllo, con sede a Cercola, era formalmente dedita alla vendita di capi di abbigliamento usati i quali, una volta selezionati, devono essere soggetti ad apposito trattamento di igienizzazione e sanificazione. I tre capannoni industriali completamente colmi di capi usati da selezionare, stipati in buste di plastica e indistintamente collocati insieme ai rifiuti derivanti dalle operazioni di cernita e taglio. Inoltre, è stata constatata l'assenza di locali e macchinari idonei a consentire l'igienizzazione degli indumenti e il titolare dell'attività non è stato in grado di esibire la documentazione relativa all'avvenuto trattamento di sanificazione, né la documentazione fiscale concernente l'acquisto degli abiti usati. All'interno di uno dei capannoni era presente un locale fatiscente contraddistinto dalla sola insegna affissa sulle pareti recante la dicitura «igienizzatore», ma comunque privo di qualsiasi strumento in grado di attuare il processo di sanificazione. Alla luce di quanto rilevato dai finanzieri, i capannoni industriali, per complessivi 750 metri quadri e circa 200mila chili di rifiuti contenuti, nonché le attrezzature e i macchinari rinvenuti sono stati sottoposti a sequestro, mentre il responsabile è stato denunciato per illecita gestione di rifiuti.