Con le prime piogge è stato il centro antico ad avere la peggio, come sempre. Dopo i primi temporali già arrivano i segnali d'allarme sulla situazione di rischio frane e alluvioni per un pezzo di città che in passato è stata teatro di episodi preoccupanti. L'argomento è all'ordine del giorno di un consiglio comunali che si terrà domani su richiesta dell'ex sindaco Salvatore Vozza e del consigliere del suo gruppo Alessandro Zingone. Ma sul dissesto idrogeologico a meno di 24 ore dal consiglio intervengono anche i rappresentanti dell'opposizione di centrodestra. “Non c’è tempo da perdere, il centro antico e la zona collinare sono a rischio: l’amministrazione comunale si attivi subito per il dissesto idrogeologico”. Così Gaetano Cimmino, leader del centrodestra in consiglio comunale a Castellammare di Stabia, a poche ore dall’assise che vede, tra i punti all’ordine del giorno, proprio la questione del dissesto idrogeologico. “Poco tempo fa Castellammare è stata indicata come una delle zone maggiormente a rischio – ha continuato Cimmino – e ne abbiamo riprova ad ogni temporale che si abbatte sulla città. La zona collinare pende come una spada di Damocle sul centro storico: basta chiacchere, basta litigi interni al partito di maggioranza e nella stessa amministrazione del sindaco Antonio Pannullo. Già negli scorsi anni risulta che sono stati persi milioni di fondi per il dissesto e l’immobilismo sui temi importanti non è più un’opzione percorribile. Cosa aspetta l’amministrazione? Attende catastrofi per poi individuare i colpevoli? Quest’ordine del giorno è frutto del nostro lavoro come consiglieri comunali d’opposizione, un ruolo chiave mai così decisivo in passato”. A questo punto per l'opposizione non c'è più tempo da perdere. “Bisogna muoversi per il bene e la sicurezza di tutti i cittadini. – hanno sottolineato Cimmino e Ungaro – Ci risulta che l’Autorità di Bacino abbia aumentato il livello di rischio per il nostro territorio. Abbiamo bisogno di attenta manutenzione e di nuove opere idrauliche per mettere in sicurezza la città. Moltissime aree sono già state colpite negli anni scorsi da eventi franosi, con conseguenze strutturali per gli edifici della zona collinare e pericoli per la popolazione. Ad ogni pioggia le acque che dalla zona collinare scendono giù, a causa del forte dislivello, raggiungono forti velocità. Si tratta di una questione che in passato è stata affrontata con le ‘vasche borboniche’ che incanalano e rallentano le acque. Da allora, però, le cose sono in parte cambiate. Anche il nostro territorio è soggetto a fenomeni atmosferici come le cosiddette ‘bombe d’acqua’ le quali, insieme alla scarsa manutenzione delle vasche e di tutte le caditoie, alla cementificazione selvaggia e al taglio indiscriminato di arbusti, potrebbero creare vere e proprie catastrofi. È una corsa contro il tempo: se il Comune ha a disposizione fondi è ora di utilizzarli con progetti seri e coinvolgendo seri professionisti del settore in grado di analizzare il fenomeno e proteggere la cittadinanza. Poco tempo fa sul tema emersero notizie riguardanti un progetto denominato ‘Early Warning’ concernente un sistema informatico di allarme preventivo. Si trattava di un percorso pilota facenti parte di un partenariato pubblico per il quale l’Ente Parco Regionale dei Monti Lattari chiese adesione al Comune. Il progetto descriveva appunto la nostra area in questo modo: ‘per le sue caratteristiche geomorfologiche e di urbanizzazione, il territorio della penisola sorrentino-amalfitana costituisce una delle aree al mondo a più elevato rischio frana”.