LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




L'inchiesta

Catellammare, Greco manda il latte ai nipoti del boss Zagaria dopo la confisca: 'Li ho rimessi in moto io'

L'imprenditore salva i Casalesi: 'Con Parmalat il nome è il mio'

di Mariella Parmendola
Catellammare, Greco manda il latte ai nipoti del boss Zagaria dopo la confisca: 'Li ho rimessi in moto io'

Fermati dallo Stato, i Casalesi stavano vedendo sfumare i loro guadagni facili nel settore del latte. Ma ci ha pensato Adolfo Greco a farli risorgere. Suoi i contatti con i manager della Parmalat per aggirare la confisca della società che aveva bloccato l'affare della famiglia Zagaria. "Là sono stato io che li ho rimessi in moto i Capaldo" dice Adolfo Greco in un'intercettazione del 2013, anno in cui inizia il suo rapporto con Nicola, figlio di Beatrice Zagaria. "Con Parmalat rispondo io con il mio nome" assicura a più riprese fino a quando l'affare non si chiude come aveva previsto. Un aiuto che si è tradotto anche nella disponibilità di portare direttamente il latte a casa loro, senza aggiungere un euro al prezzo di costo, mentre la cosca era ferma in attesa di ottenere il nuovo contratto dal gruppo Parmalat. Una disponibilità tradotta in duecentomila euro di merce, che poi l'imprenditore stabiese ha cercato di recuperare nei vari incontri con i nipoti del boss Zagaria. Anche perchè in fondo Greco e i Casalesi sono "una cosa sola" come dicono loro stessi e dimostrano i vari appuntamenti nella sede della sua azienda alla periferia di Castellammare. Mai annunciati da una telefonata diretta, perchè loro i Zagaria i cellulari non li usano. "Sono gente di serie A, non munnezzaglia" dirà lo stesso Greco. E' infatti dell'imprenditore stabiese l'idea di sostituire l'Euromilk, la società confiscata con una cooperativa la «Santa Maria srl», fondata nel 2013, che sulla carta doveva essere costituita da dipendenti. Prestanome dei nipoti del boss del casertano. La Dda ha ottenuto, ieri mattina, anche l'arresto ai domiciliari di due manager della multinazionale che hanno partecipato al patto tra Greco e Nicola Capaldo, fratello di Filippo, nipote di Michele Zagaria, all'epoca in carcere. Una nuova inchiesta che ha lasciato il re del latte in una cella di Secondigliano, dopo il provvedimento del Tribunale che ne disponeva il trasferimento in clinica per gravi motivi di salute rispetto alla detenzione in corso dal 5 dicembre del 2018. Un altro capitolo di una storia che attraversa gli anni duemila. E parte da molto lontano, da quella amicizia con Raffaele Cutulo di cui l'uomo, da cui sono dipese tante scelte nel mondo dell'economia e della politica stabiese, ricorda parole e consigli: "Perchè voi dite che sono tutti bravi? Eh". Cutolo conosce bene Greco, che conferma: "Perchè io sono così, non so dire le parole contro".


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16-01-2020 19:09:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA