SABATO 23 NOVEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, Vozza sul traforo Circum: 'Uno scempio contro Stabia'

L'ex sindaco scrive a Zuchtriegel e Nuzzo

di Redazione
Castellammare, Vozza sul traforo Circum: 'Uno scempio contro Stabia'

"Fermate i lavori della Circum per difendere l'antica Stabiae". È il messaggio centrale di una lettera che ieri l' ex sindaco di Castellammare ha inviato a Gabriel Zuchtriegel e Mariano Nuzzo. Dopo avere formulato la stessa richiesta qualche settimana fa alla Regione Campania e a Eav Vozza ora scrive al direttore del Parco archeologico di Pompei e al Soprintendente di archeologia di Napoli.

"Mentre giustamente si lavora per potenziare il Museo di Quisisana e migliorare l’offerta delle ville di Varano (e io conosco da parlamentare prima e da sindaco dopo il lavoro che sin dai tempi della delibera CIPE del 1999 si è dovuto fare), dall’altro lato la cittadinanza assiste a uno sfregio che sta violentando la medesima collina sulla quale sorgono le ville romane e le Terme del Solaro" è la denuncia del primo cittadino dopo i ritrovamenti archeologici avvenuti nel cantiere dove si sta realizzando il raddoppio dei binari Circum. 

"Ci si chiede: qual è il futuro del nostro patrimonio culturale, quello della tutela o quello degli sventramenti?".

Vozza ricorda anche che si tratta di un'opera di due decenni fa per un investimento da 100 milioni di euro. "So bene che si tratta di scelte che risalgono a più di 20 anni fa e che non sono nella responsabilità delle soprintendenze. So bene che il raddoppio della linea Circum Torre Annunziata-Castellammare di Stabia porterà a un risparmio irrisorio sui tempi di percorrenza dei treni rispetto alla mole di risorse e alle opere necessarie. E so bene che compete alla Regione Campania innanzitutto fermare tutto, fino a che si è in tempo. Avevo segnalato da Sindaco di Castellammare alla Regione e alla Circumvesuviana , con lettera dell’11 marzo 2010 prot. 14373,  di tener conto dei rilievi posti dal Comitato di cittadini e dal Comune, di non arrivare  a situazioni talmente avanzate da risultare irreversibili. Richieste, come ci racconta quanto sta accadendo sotto i nostri occhi, rimaste inascoltate". 

Di qui la richiesta di fermare tutto per coinvolgere gli stabiesi: "So anche che se non arriva oggi, in queste ore, da chi come voi ha la competenza e l’autorevolezza per farlo, una richiesta di sospensione delle opere per valutare 

 

tutti, con più calma, cosa effettivamente serve alla comunità locale, allora avremo perso tutti la battaglia per la difesa dei nostri beni culturali. 

 

Caro direttore e caro soprintendente, la violenza che si sta perpetrando sul nostro territorio è troppo alta, inaccettabile, indegna di un Paese civile. Sono bene che la Vostra azione di controllo impedisce il peggio e che anche le scoperte di queste ultime settimane sono frutto del vostro attento operato. Ma ora la questione è più ampia: non si tratta solo di vigilare su un cantiere, ma di riconsiderare a oltre venti anni dalla sua ideazione, se è effettivamente è compatibile con il rilancio turistico e archeologico del territorio di Castellammare di Stabia un’opera dall’impatto così devastante come il raddoppio Eav. Scusate la banalità: ma che cosa sarebbe accaduto se Eav avesse in corso di realizzazione un tunnel sotto la collina di Pompei o in costiera sorrentina? 

 

 Le mie osservazioni sono ovviamente dettate non solo da allarme, ma anche da una logica propositiva e di collaborazione. Ho già scritto al Regione Campania, Eav e Comune di Castellammare di Stabia chiedendo di fermare i lavori del raddoppio, dirottando parte delle risorse per un grande progetto di scavo, messa in sicurezza e valorizzazione dell’area del Poligono di tiro e di piazza Unità d’Italia con lo scavo della Villa del Belvedere e dei resti archeologici scoperti davanti alla stazione di Castellamare Centro. Un progetto questo – mi permetto di osservare – coerente con i programmi e progetti che state portando avanti per valorizzare il territorio di Castellammare. 

 

 Vi chiedo pertanto di assumere un’iniziativa per ottenere una sospensione e dei lavori di scavo del traforo e avviare una riflessione su quanto serva oggi, e non su quanto serviva 20 anni fa, alla nostra comunità. Ne va del futuro solo del patrimonio archeologico, ma anche di quello naturalistico e ambientale, e in estrema sintesi, della credibilità delle istituzioni pubbliche in un territorio già troppo martoriato.   Disponibile a un incontro per offrire quel minimo  di conoscenza che la mia attività di pubblico amministratore mi ha portato ad accumulare, confido nel vostro interessamento". 

                                          

 


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30-03-2023 09:31:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA