Molestie sessuali nel ripostiglio della scuola. Bidello condannato a sei anni per quelle violenze su due studentesse di quindici anni all'interno dell'istituto Ferrari alla periferia di Castellammare. A distanza di otto mesi dall'arresto di A.L., 55 anni, arriva la sentenza del Tribunale di Torre Annunziata, che chiude il primo capitolo giudiziario di una vicenda sconcertante. L'uomo, in servizio nella scuola al Savorito, avrebbe carpito la fiducia delle due ragazzine incontrate anche in una palestra e poi nell'istituto frequentato dalle due ragazzine. Un'inchiesta aperta dalla denuncia di una delle due vittime, che ha deciso di raccontare tutto ai genitori dopo essere scoppiata a piangere in classe. Tra le prove, che hanno incastrato il bidello anche tracce del suo DNA sul pantalone della giovanissima studentessa. Gli episodi partono da settembre 2018, ma il caso scoppia a dicembre, quando una 15enne rientra dal bagno piangendo. Il sospetto che qualcosa di orribile stesse accadendo alla ragazzina si insinua tra i professori e la famiglia. Gli abiti che indossava finiscono nelle mani degli esperti della scientifica, che riescono a isolare un traccia biologica sul pantalone e ne ricavano il Dna. Poi arriva la confessione di una sua amica. Sempre la stessa la sequenza ripetuta come un film dell'orrore. Prima il rapporto di fiducia, poi qualche complimento, infine la violenza, in quella stanzetta della scuola. Incassata la condanna del bidello, le famiglie delle vittime avanzeranno la richiesta di risarcimento danni. Soldi che spettano anche al comune di Castellammare costituitosi parte civile dopo che il caso del bidello pedofilo ha proiettato la città nelle cronache di tg e trasmissioni televisive nazionali.