DOMENICA 03 NOVEMBRE 2024




Il caso

Castellammare, violentarono una dodicenne: assolti in due e processo solo al nipote del boss

Per due accusati del branco si chiude il percorso di messa in prova

di Redazione
Castellammare, violentarono una dodicenne: assolti in due e processo solo al nipote del boss

Violentarono una ragazzina di appena dodici anni e ripresero le scene dell'orrore con video da conservare come trofeo sui cellulari. Due dei tre giovani del branco non andranno a processo. Per loro la vicenda si chiude qui. L'unico che affronterà un'aula del Tribunale è un nipote di un boss dei D'Alessandro. Per lui il percorso di recupero non ha funzionato. A processo solo il nipote del ras di Scanzano che violentò una dodicenne nelle Terme di Stabia nell'aprile del 2018 a Castellammare. Revocato il percorso di recupero per il giovane del branco, evaso più volte dalla comunità in cui si trovava dopo l'arresto per il terribile episodio. I tre minorenni avevano ammesso di essersi resi colpevoli di quelle violenze e cominciato un percorso di recupero, che, però, il parente di un affiliato alla cosca di Scanzano ha interrotto. Ora il ragazzo rischia una condanna, oltre alla terribile violenza, anche per estorsione. Accusato di avere ricattato la ragazzina con video dell'inferno, costringendola al silenzio. Una minaccia di pubblicare tutto sul web, se la vittima non avesse scelto la strada del silenzio. Le indagini, condotte dalla squadra mobile diretta da Luigi Rinella e coordinate dalla pm minorile Fabrizia Pavani, erano partite dalla coraggiosa denuncia della vittima e dei suoi genitori, che dopo la terribile violenza subita dalla figlia hanno deciso di lasciare Gragnano per trasferirsi al Nord. Una ragazzina colpevole solo di avere accettato un invito dalle persone sbagliate, convinta di andare ad una festa e finita in un inferno. La dodicenne avvicinata con le amiche in villa comunale fu portata nelle Terme di Stabia con l'inganno per poi diventare vittima di abusi, ricatti e minacce e sfociata nello stupro di gruppo. I difensori degli imputati avevano chiesto la "messa alla prova", l'istituto previsto dal codice minorile che prevede la sospensione del processo e l'estinzione del reato in caso di esito positivo del percorso di rieducazione. Ma il nipote del ras non è "pentito" e subirà il processo. Gli altri due sono già tornati a casa.
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23-09-2020 08:54:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA