GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024




L'inchiesta

Castellammare, viaggio nelle opere incompiute: La Biblioteca ex Casa del Fascio

Sfumati i soldi di PIù Europa, la vicenda è ora nelle mani del Tribunale

di Redazione
Castellammare, viaggio nelle opere incompiute: La Biblioteca ex Casa del Fascio

C'era una volta la Biblioteca comunale.
Non è l'inizio di una favala a lieto fine, quanto la messa in scena di uno dei drammi che avvolgono la città delle acque.
La ristrutturazione della biblioteca grazie ai finanziamenti di Più Europa ha preso il via il 30 marzo del 2011 con la delibera della procedura di appalto mediante avviso di bando pubblica curato dalla stazione unica appaltante prsso il provveditorato alle opere pubbliche di Campania e Molise, questo il primo atto sotto l'amministrazione Bobbio. Nello stesso anno a luglio avveniva l'avviamento della della procedura che prevedeva uno stanziamento pari a € 4.906.588; procedura che veniva chiusa a novembre del 2011 con l'aggiudicazione temporanea alla Ati costituenda formata da "Valentino Giuseppe srl" e "Impregiva srl".
Solo a Luglio del 2012, ben 16 mesi dopo l'avvio delle procedeure, veniva sottoscritto il contratto con l'Ati per un importo di € 3.716.189,98, dunque con un ribasso del 25,01%.
A maggio del 2013 (in epoca gestione commissariale perchè nel frattempo l'mministrazione Bobbio era stata dimissionata) furono fatte delle perizie migliorative senza aggravio di costi (chi ha voglia di entrare nei particolari, trova tutti i riferimenti sul sito del Comune nella sezione Più Europa).
Nel 2015 Amministrazione Cuomo avviene rescissione del contratto da parte del Comune nei confronti dell'Ati per grave inadempienze contrattuali (tenete conto che secondo il bando originario la ditta aggiudicatoria doveva consegnare i lavori al massimo entro 760 giorni dalla stipula del contratto). Da qui la querelle con il comune che chiede un risarcimento pari a 750 mila euro e nel frattempo nomina la Scalabrini Costrizioni per portare a termine l'opera; e l'Ati che non ci sta e pretende invece dall'Ente 600 mila euro come danni.
La cosa come naturale che sia finisce davanti ai giudici del Tribunale di Torre Annunziata che nominano un perito cui sono anche affidate le chiavi della tanto attesa Biblioteca.
Per ora tutto è fermo in "attesa di giudizio", con la città che piange per la Biblioteca che non c'è più e per l'aggravio di costi che dovrà subire essendo nel frattempo scaduto il termine fissato dal bando Più Europa per il finanziamento dell'opera.
I cittadini intanto si chiedono: è solo colpa delle lungaggini burocratiche (vedi i 16 mesi passati fra la partenza del bando e la firma del contratto) o c'è altro che ancora non esce fuori? Perchè la politica tace? Quanto bisognerà attendere per vedere restituita alla città la struttura?


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13-03-2016 18:35:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA