In villa comunale concerto di Antonello Venditti per la vigilia dell'Immacolata. La scelta dell'amministrazione Cimmino di affidare l'organizzazione dello spettacolo ad una società di Ravenna, per una spesa di 170 mila euro, ha provocato la reazione dell'opposizione che ha presentato una interrogazione, anche per un precedente evento con Venditti costato a Sant'Antonio Abate 70 mila euro. In un botta e risposta protratto nel tempo, i consiglieri di maggioranza Gentile e Tito rispondono alla minoranza.
“Giusto pochi appunti per i bravi consiglieri comunali di opposizione, capaci solo e solamente di sparare a zero contro la città in tre anni di minoranza, ma tant’è. Cerchiamo di essere chiari: pieno appoggio sulla riuscita di una manifestazione di cui godrebbero i cittadini di questa città sotto il punto di vista culturale, sociale e di ricadute economiche sul territorio. Pieno appoggio come sempre all’amministrazione comunale del sindaco Gaetano Cimmino che in termini di trasparenza e di visione non ha eguali negli ultimi venti o trenta anni”. Così i capigruppo consiliari Lello Tito e Salvatore Gentile.
“Un’amministrazione - hanno continuato i consiglieri di maggioranza - che non dimentica e non ha mai dimenticato le fasce più deboli della popolazione, ma ci arriveremo tra poco. Perché quando è troppo, è troppo. Questa città merita un’opposizione migliore ma, per fortuna, i cittadini hanno imparato a riconoscervi.
E cerchiamo di essere ancora più chiari. Non un euro di fondi pubblici è stato ancora speso, com’è ovvio che sia. L’intenzione è quella di realizzare un evento dai contorni puramente culturali, ancor prima che ludici. Il progetto è inserito in un contesto, di cui certamente l’amministrazione si farà portavoce non appena ci sarà l’ufficialità, che ha il benestare del ministero della Cultura e che ha come protagonista un artista di caratura internazionale ambasciatore dell’Unesco.
E’ palese che l’attivazione di tali iter inserirebbe Castellammare di Stabia in circuiti culturali ed agevolerebbe il marketing del territorio con enormi ricadute sul territorio a livello di indotto turistico e quindi economico a beneficio di tutta la cittadinanza. E’ altrettanto ovvio che l’organizzazione di tale evento non può prescindere dalle condizioni di sicurezza e di normative anti-Covid.
La sera del 7 dicembre, inoltre, com’è noto, è speciale per la città di Castellammare. Come negli anni che hanno preceduto la pandemia, l’intenzione è anche quella di realizzare un evento importante insieme ai fucaracchi per fare del centro della città il fulcro della festa. Per questo sono in corso interlocuzioni con tutti gli attori del territorio, e solo al termine di esse, qualora avranno esito positivo, ci potrà essere l’annuncio ufficiale.
Non entriamo direttamente nel merito dei costi, trasparenti ed in linea con tutto quanto sopra esposto: Castellammare merita di entrare in determinati circuiti ed i cittadini perbene meritano di godere della buona e meravigliosa pubblicità che un evento del genere determinerebbe. E non dimentichiamolo: è determinante per il rilancio di questa città. Lo sanno bene gli amici della penisola sorrentina dove solo per le luminarie natalizie si stanziano tra i 700mila e gli 800mila euro.
Infine, il capitolo fasce deboli. Mai abbiamo dimenticato, nemmeno nei momenti più bui dell’emergenza sanitaria, i nostri concittadini. Prima delle festività è stato previsto lo stanziamento di circa un milione di euro tra buoni spesa e sgravi per la Tari 2021.
Questo è quanto e questi sono i fatti. Il resto sono chiacchiere che poco ci interessano”.
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