L'ultimo giorno è arrivato. Dopo sei mesi di lavoro gli ispettori inviati dal Prefetto di Napoli vanno via. Nel frattempo Marco Valentini ha lasciato l'incarico e, a ricevere il dossier su Castellammare di Stabia, sarà il nuovo prefetto Gaetano Palomba. I tre componenti della commissione d'accesso, insediatasi a giugno scorso, hanno davanti 45 giorni di tempo per preparare la relazione che si concluderà con un verdetto. All'esito degli accertamenti dovranno indicare se la camorra si è infiltrata nel comune e nel governo a guida del sindaco Cimmino. In queste ultime settimane il primo cittadino ha moltiplicato le iniziative contro camorra e racket, ma sono altri i versanti caldi su cui si sono soffermati i tre funzionari del pool voluto dal prefetto. Nella relazione le elezioni del 2018 e i rapporti di parentela dei consiglieri comunali, di maggioranza e opposizione, con condannati per camorra e esponenti di spicco della criminalità organizzata. Poi gli appalti pubblici, in particolare la tormentata vicenda dei servizi cimiteriali, per due volte sospesa.
Approfondito anche il versante di feste ed eventi, organizzati direttamente o con il patrocinio del Comune, un settore su cui le indagini della Dda stanno dimostrando esserci un ruolo diretto del clan D'Alessandro. Preparata la relazione il prefetto la invierà al Ministro dell'interno Lamorgese, con il parere sullo scioglimento o meno dell'amministrazione comunale per infiltrazioni camorristiche. Se il Consiglio dei Ministri desse il via libera allo scioglimento per la presenza della criminalità organizzata nelle istituzioni sarà di nuovo il prefetto a dovere nominare un commissario al governo della città per due anni. Per la prima volta a Castellammare.
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