LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, ucciso per avere tradito il clan D'Alessandro: arrestati due killer

In cella Vincenzo Ingenito e Antonino Esposito Sansone

di Redazione
Castellammare, ucciso per avere tradito il clan D'Alessandro: arrestati due killer

Uccisero senza pietà un uomo per punirlo di avere tradito. Pietro Scelzo fu ucciso nell'androne del suo palazzo. E con Pasquale Rapicano c'erano altri due killer. Questa mattina, i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dall’ufficio G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia – nei confronti di Antonino Esposito Sansone di 57 anni e Vincenzo Ingenito di 45 anni entrambi liberi, accusati dell’omicidio di Pietro Scelzo, ucciso nell’androne del cortile della propria abitazione con undici colpi di arma da fuoco esplosi da una pistola calibro 9, in Vico Pace di Castellammare di Stabia il 18 Novembre 2006. L’odierno provvedimento trae spunto dall’arresto di Pasquale Rapicano, operato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata il 6 Febbraio 2020, in esecuzione di un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa dalla 5^ Sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli con riferimento alla sentenza con la quale, il 28.11.2019, ha condannato proprio Pasquale Rapicano alla pena dell’ergastolo con isolamento diurno per la durata di mesi sei, poiché responsabile dell’omicidio SCELZO. L’attività investigativa, sviluppata da gennaio 2020 a novembre 2020 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Torre Annunziata, ed integrata da intercettazioni telefoniche, servizi di osservazione controllo e pedinamento, nonché dalle dichiarazioni di quattro collaboratori di giustizia, ha consentito di far luce sull’esatta dinamica dell’omicidio, perpetrato con particolare ferocia e premeditazione, accertando che Vincenzo Ingenito e Renato Cavaliere, avevano decretato la morte di Pietro Scelzo per il tradimento determinatosi con il suo passaggio nelle fila del clan rivale degli OMOBONO-SCARPA, per conto del quale stava gestendo lo spaccio di sostanze stupefacenti nel quartiere “Centro Antico” di Castellammare di Stabia. Le indagini hanno permesso di ricostruire le fasi in cui il gruppo di fuoco, composto da Pasquale Rapicano, Vincenzo Guerriero (poi suicidatosi nel Carcere di Benevento nell’anno 2017) e Antonino Esposito Sansone, avevano seguito la vittima studiandone i movimenti, le frequentazioni e gli orari di ritorno presso la propria abitazione, individuando insieme ai mandanti le strategie per recuperare le armi utilizzate per l’omicidio, per consegnarle al materiale esecutore e per occultarle al termine dell’azione di fuoco. L’omicidio di Pietro Scelzo alias “o’nasone”, avvenuto proprio nel Centro Storico di Castellammare ed attinente ad una fase di guerra tra clan estremamente violenta e caratterizzata da numerosi eccellenti delitti, integrava la finalità mafiosa di affermare il predominio del clan D’ALESSANDRO nel territorio di Castellammare di Stabia ed il suo pieno controllo delle relative piazze di spaccio a scapito del clan rivale OMOBONO–SCARPA.
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15-06-2021 07:34:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA