Sono stati i pentiti a confermare che quel delitto di camorra lo aveva commesso lui. Condannato all'ergastolo Pasquald Rapicano come killer dell'omicidio commissionato dal clan D'Alessandro per punire chi voleva mettersi in proprio. Per l'omicidio di Scelzo ora sono indagati a piede libero altri due affiliati al clan D'Alessandro, come anticipa oggi il quotidiano Metropolis. E' Renato Cavaliere a parlare di Vincenzo Ingenito, cognato di Luigi D'Alessandro, indicato come mandante e Antonino Esposito Sansone che avrebbe aiutato i killer ad uccidere Scelzo. La vittima dell'agguato eseguito il 18 novembre 2006 in vico Licerta, nel centro antico di Castellammare. Un omicidio ordinato durante la faida interna al clan stabiese per eliminare chi aveva deciso di mettersi in proprio, costituendo un gruppo di scissionisti contro la cosca di Scanzano. Per questo omicidio, due giorni fa la Corte d'Appello di Napoli ha condannato all'ergastolo Pasquale Rapicano, ribaltando per la seconda volta il verdetto. Rapicano fu arrestato due mesi dopo il delitto insieme a Vincenzo Guerriero, che nel frattempo si è suicidato in carcere. Condannato all'ergastolo in primo grado, tutto cambiò in appello nel 2011 quando per Rapicano l'assoluzione con annessa scarcerazione, annullata dalla Cassazione che ha ordinato un nuovo processo di secondo grado. L'uomo che per i magistrati ha sparato uccidendo Scelzo ora è stato incastrato dalle testimonianze chiave dei collaboratori di giustizia.
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