"Sono un avvocato. Suo figlio ha investito un motociclista. La vittima è in gravi condizioni. Suo figlio sta bene, ma è stato fermato dai carabinieri. Mi servono 5200 euro". Si presenta come un avvocato, Giuseppe Di Nardo, tentando di truffare una coppia di anziani con una telefonata dai toni terroristici. Tutto falso, a cominciare dall'identità del legale, ma il nome del figlio e il tipo di auto sono quelli reali. Informazioni private, indicazioni precise, che tendono ad attirare in trappola la coppia di vittime scelta per estorcere soldi raccontando di una situazione di estrema difficoltà in cui si trova il figlio. "Per liberarlo servono questi soldi subito. Ma non con un bonifico, vengo a prenderli di persone" spiega la voce a telefono. Una richiesta impellente che fa scattare il sospetto nel marito e la moglie che prendono tempo. Il gioco perverso non è riuscito. E il malvivente non richiama più. La tentata truffa ha riguardato più famiglie di una stessa palazzina alla periferia di Castellammare. Una telefonata simile è arrivata a più anziani dello stesso parco. Poche ore prima una persona era arrivata chiedendo informazioni su diverse famiglie con la scusa di dovere essere lì per degli appuntamenti. Scattata la denuncia ai carabinieri, diretti dal capitano Carlo Venturini, è stata aperta un'inchiesta per individuare i responsabili della truffa. Molte negli ultimi mesi le vittime stabiesi caduta nelle rete di truffatori che tirano in ballo figli o nipoti per farsi dare soldi e sparire nel nulla.
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