Da Castellammare droga all'ingrosso per i clan siciliani. Quattro gli stabiesi nella rete degli investigatori per l'affare stupefacenti. Fingevano di parlare di scarpe mentre si riferivano a cocaina, armi e altri tipi di stupefacenti. Dalle prime luci dell'alba, centinaia di uomini della Guardia di Finanza di varie regioni d'Italia stanno dando esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Catania nei confronti di 25 persone, tutte indagate, a vario titolo, per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Cocaina, marijuana, hashish e “crack” arrivava in tutto il Paese, un'accusa aggravata dalla finalità di agevolare il clan mafioso “Santapaola-Ercolano” e dalla detenzione di armi. "SHOES" e' così che si chiama l'operazione delle fiamme gialle che trae il nome dai termini utilizzati dagli indagati per parlare di droga o armi. Gli indagati parlavano di scarpe, di noti marchi internazionali, ma alla fine si trattava di "copertura" per identificare affari illeciti. L'indagine, condotta dagli uomini del GICO di Catania, parte nel gennaio 2017 ed arriva a novembre 2018. Durante le indagini, ad avvalorare le ipotesi degli inquirenti, ci sono stati anche arresti in flagranza di reato. E' proprio questo il caso del clan stabiese quando, nell'aprile 2017, fù arrestato ad Acireale, Antonio Pane che alla vista dei finanzieri, provò a buttare via dal finestrino dell'auto 2 pacchi contenenti la droga. Il clan dei Vitale, secondo gli investigatori, era un fornitore stabile e consolidato del clan Vasta di Catania. Infatti, sempre secondo gli investigatori, un altro arresto in flagranza, nel luglio del 2017 di altro corriere stabiese che, in un doppiofondo di un'autovettura, nascondeva 2 chilogrammi di cocaina. Rapporti stabili con le cosche catanesi quindi per il clan dei Vitale, infatti nel corso dell'operazione delle fiamme gialle sono stati arrestati Catello Gargiulo detto “Nello Marijuana”, Vitale Maurizio, Vitale Fortunato e Antonio Pane. Tutti secondo gli inquirenti appartenenti al clan stabiese dei Vitale che gestisce la piazza di spaccio nel centro antico. Per i primi 3 è stato disposto il trasferimento in carcere, mentre per l'ultimo, Pane, sono stati concessi gli arresti domiciliari.
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