Torna in libertà l’hacker più temuto d’Europa. Carmine Guerriero, dopo aver scontato metà della pena inflittagli in regime carcerario e poi il resto agli arresti domiciliari nel suo quartiere a Moscarella, sarà operaio nei servizi sociali. Il presidente del Tribunale di sorveglianza di Perugia, dopo aver ascoltato le argomentazioni difensive proposte dalla penalista stabiese, Olga Coda, e le dichiarazioni rese dal Guerriero stesso, autorizzato a partecipare di persona all’udienza, ha concesso all'hacker l’affidamento in prova al servizio sociale. Dovrà lavorare e svolgere attività di volontariato, per continuare a scontare la condanna a 5 anni di reclusione. Guerriero è rimasto 9 mesi nel carcere di Poggioreale, ma abbastanza intenso per avergli fatto vedere da vicino la vita difficile e le condizioni disumane in cui vivono i detenuti di uno dei carceri più affollati d’Italia. “Ho sbagliato e chiedo solo di potermi redimere e reinserire nella società da onesto lavoratore. È per questo che ho ottenuto lavoro come operaio. Vorrei che lo Stato e la magistratura mi dessero una seconda possibilità”. Queste le parole dell’hacker davanti al collegio della Sorveglianza di Perugia, che ha voluto credere in lui concedendogli la libertà per poter lavorare e fare volontariato. Sconterà il resto della pena libero di muoversi nella provincia di Napoli. Le buone intenzioni e l’ottima condotta sin ora mantenuta gli hanno permesso di ottenere la più premiale delle misure alternative. La condanna era arrivata per avere creato un traffico di soldi falsi che spediva in tutta Europa incassando i profitti del business illegale.
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