LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, torna a Moscarella il re degli hacker: Guerriero ai domiciliari

Condannato a cinque anni, sarà affidato ai servizi sociali

di Redazione
Castellammare, torna a Moscarella il re degli hacker: Guerriero ai domiciliari

Torna a Castellammare il re degli hacker. Carmine Guerriero rientra nel suo quartiere generale a Moscarella. Sconterà a casa il resto della pena a cinque anni di carcere a cui è stato condannato. Proprio lì nel labirinto di case popolari, dove aveva organizzato la centrale da cui partivano soldi e documenti falsi e arrivava denaro vero. Arrestato nel dicembre del 2016 per un'inchiesta in cui l'“Amico Frizz”, questo era il suo nickname, faceva girare soldi falsi in mezza Europa. Aveva trascorso i primi nove mesi in cella a Poggioreale, mentre un anno lo ha trascorso ai domiciliari in Umbria. Adesso, invece, potrà essere trasferito a Castellammare, accogliendo una richiesta del suo avvocato Olga Coda come ricostruisce il sito Cronache della Campania. Una carriera veloce quella di Guerriero, a soli trenta anni, noto sulla scena internazionale e tra gli hacker più temuti dalla banche fino all’arresto. Genio dell’informatica, l'amico "Frizz" faceva partire da due computer, comodamente seduto alla scrivania di casa sua alla periferia di Castellammare, i contatti con i clienti a cui spediva in ogni parte d’Europa le sue banconote false fino quando è arrivata alla sua porta la Guarda di Finanza con le manette. Ora Guerriero potrà tornare a casa. Acquistava venti euro al prezzo di 60 centesimi e li rivendeva ai clienti a 6 euro, una banconota da 50 gli costava 1,50 euro e la piazzava a 15 euro, il taglio da 100, costato 3 euro veniva pagato sul mercato on line 30. Il 30% in più, un guadagno che finiva pulito su un conto corrente di una banca di Malta aperto dall’hacker stabiese. Un’operazione sicura anche per i clienti che, tramite il deep-web vedevano arrivare a casa le banconote nascoste in libri recapitati dal corriere. Nella sua carriera ha avuto anche la possibilità di abbandonare gli affari illegali diventando il capo della sicurezza dei sistemi informatici della Swiss Bank, l’unica difesa che l’istituto di credito era riuscito a pensare per contrastare i suoi continui attacchi con il nickname “Monsignore”. Poi qualcosa è andato storto e ma ora l'hacker potrà tornare a casa ed essere affidato ai servizi sociali. 


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28-01-2019 13:42:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA