Un tipografo di Castellammare in una organizzazione criminale che imponeva gadget a tutti nei comuni dei Lattari. A chiamare per un'offerta, che non si poteva rifiutare, erano i fratelli Gentile. I nipoti dei boss Afeltra, da Agerola, imponevano gli ordini del clan a ristoranti, bar, palestre, caseifici, professionisti. Tutti dovevano acquistare magliette, giubbotti, penne con il marchio "suggerito" e realizzato nella tipografia stabiese di Marco Assante. Un pizzo che ovviamente scattava a Natale, che poteva lievitare a Pasqua e riproporsi ad agosto. Secondo le scadenze tipiche imposte dalle cosche per le estorsioni a imprenditori e commercianti. Un'inchiesta condotta dalla Dda, pm Cimmarotta, per chiarire il movente di un omicidio nel 2008. E quelle indagini portano agli arresti di ieri, quando con i fratelli Gentile finisce ai domiciliari Assante. Lo stabiese, di 43 anni, è accusato di essere il tipografo del clan che incassava denaro per ordini con un alto profitto. Il valore della merce imposta, infatti, era di gran lunga inferiore a quanto fatturato. Era Assante a farsi portavoce con le aziende. E c'era chi si vedeva recapitare 400 magliette non richieste o doveva pagare mille euro per gadget personalizzati come oggi scrive il Mattino. Quando qualcuno provava a sottrarsi Assante chiamava in causa Vincenzo Gentile. Era stato lui a subentrare quando il fratello Giovanni era finito in carcere, coinvolto anche nell'inchiesta Olimpo. È lui per gli inquirenti il capo dell'organizzazione, in cella dalla vigilia di Natale del 2018, dopo essere sfuggito al blitz del 5 dicembre. Con i tre fratelli e lo stabiese arrestati anche i complici Pasquale Naclerio, 38 anni, di Agerola e il trentenne Luigi Sorrentino di Pompei. Si allenta, così, la morsa su tanti commercianti costretti a subire e pagare in silenzio.
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