Il governo e Invitalia intervengono sul futuro delle Terme di Stabia. Un incontro a Roma con il sindaco Cimmino e il movimento Cinquestelle che lascia intatte le preoccupazioni dell'opposizione. Per Giovanni Nastelli l'appuntamento al ministero dell'economia riporta solo l'intero percorso indietro di anni. Scrive il capogruppo di Uniti per Stabia: "Le ultime esternazioni, venute da più parti, circa le prospettive di rilancio delle termalismo stabiese mi impongono un doveroso contributo alla discussione. Registro con soddisfazione che, su iniziativa del Movimento 5 Stelle, il Sindaco si sia recato a Roma al cospetto di rappresentati del Mise e di Invitalia per illustrare le criticità del comparto termale della città ma non mi fa manisfestare altrettanta soddisfazione l’esito di tale summit romano. Le lancette dell’orologio sono state riportate diversi anni orsono senza alcun passo in avanti. La sintesi? Necessitano investitori, solo ed esclusivamente allorché si trovino imprenditori interessati la parte pubblica farà la sua parte". Una ricerca di investitori che resta lo scoglio più alto da superare: "Una risposta simile a quella data agli ultimi cinque sindaci e che, ricordo bene, essere stata la medesima data anche alla amministrazione Pannullo di cui ero parte integrante. Nel frattempo il tempo passa e nulla di proficuo questa amministrazione ha prodotto se non una serie di bandi andati a vuoto. Tuttavia spunta nella discussione un fantomatico piano di Invitalia 2014 ante fallimento. Un piano che avrebbe dovuto scongiurare la procedura che ha segnato la fine di Terme di Stabia. Esiste? Non esiste? Un nuovo mistero stabiese. Quello che posso afdermare, senza tema di smentita, è che mi sono occupato da consigliere, anche innsede di commissione della problematica allorche ero in maggioranza con Pannullo. Di questo documento non è emersa giammai alcuna traccia. Lo dico con cognizione di causa anche perché, incuriosito, ho avuto modo e maniera di avere diverse interlocuzioni. Ebbene, ribadisco, non se ne è parlato ne’in maniera ufficiosa ne’ in maniera ufficiale. Ricordo altro con chiarezza! La discussione, allora, si animo’ sulla scelta in maggioranza tra liquidazione e salvataggio anche alla luce della intervenuta Legge Madia. Si optò per il salvataggio per la scelta di un advisor e per un piano industriale cui avrebbe dovuto conseguenzialmete seguire il bando per l’affido del complesso. Riuscimmo a presentare il tutto alla Unione Industriale di Napoli poi il processo venne arrestato dallo scioglimento del Consiglio. Mi sono ripromesso su Terme e Fincantieri di essere propositivo giammai polemico. Sul tema del lavoro mi ritroverete sempre dalla parte della città su altro sarò sempre nel mio ruolo di opposizione".