Il caso dei 35 lavoratori delle Terme di Stabia si discuterà in Cassazione. I magistrati hanno stabilito che la Sint dovrà riassumere quei dipendenti licenziati nei giorni del fallimento della società di gestione nel 2015. Dopo quattro anni in Appello gli ex termali hanno ottenuto quello che chiedevano, la patata bollente resta ora nelle mani del liquidatore Vincenzo Sica e del sindaco Gaetano Cimmino. Tocca ai due decidere la mossa per non fare fallire la Sint, che attualmente detiene il patrimonio termale, sotto il peso dei crediti avanzati dai lavoratori che ora dovrebbero tornare in un'azienda in liquidazione. La prima decisione riguarda il ricorso in Cassazione, scelta che sarà assunta ufficialmente lunedì e congela tutto fino alla verdetto finale. Nel frattempo il capogruppo di Leu chiede che il caso dei lavoratori delle Terme arrivi in consiglio: "La sentenza con la quale si riconosce un giusto diritto ai lavoratori termali è una notizia importante per quei lavoratori lasciati nel dimenticatoio ed apre nuovi scenari per la città. Atteso che anche in questo caso esistono responsabilità ben precise, come hanno più volte espresso i rappresentanti del mio partito in questi anni- ma non è questo il momento per ribadirlo- ci saranno tempi e modi per sottolinearlo. Ho scritto al sindaco una lettera con la quale gli ho chiesto cosa intende fare ora, quali sono i passi da intraprendere visto il processo di messa in liquidazione della Sint. I costi di questa sentenza, di cui prendiamo atto e che non vogliamo assolutamente strumentalizzare, cambiano il quadro. Richiedono una discussione ferma e netta in consiglio comunale perché è evidente che le ipotesi già avanzate non sono più adatte e impongono un cambio di strategia. Sindaco, lei ha il dovere di venire in aula e di notiziarci su come intende procedere. Leu ritiene importante tale sentenza e non farà mancare il proprio contributo per l'attuazione della stessa".