Sciopero, assemblea e stop agli straordinari. Giorni di tensione e protesta per i lavoratori dello stabilimento Fincantieri di Castellammare, dopo la decisione dell'azienda di trasferire in anticipo la lavorazione della nave "Trieste" da Castellammare di Stabia a Muggiano in Liguria.
Ieri mattina gli operai hanno scioperato per un'ora dalle 11 alle 12. Stamattina, dopo che i vertici di Fincantieri hanno confermato alla RSU l'intenzione di ritirare la "Trieste" a gennaio prossimo, è stata indetta un'assemblea di un'ora per domani, mentre sabato e domenica il lavoro sarà bloccato durante gli straordinari.
Secondo i sindacati il ritiro della nave Trieste con sei mesi di anticipo dal cantiere di Castellammare di Stabia rispetto alla data prevista di giugno provocherà un calo di ore di lavorazione che si tradurrà in disoccupazione per alcune centinaia di lavoratori dell' indotto.
L'unità anfibia multiruolo della Marina Militare "Trieste", considerata il fiore all'occhiello della Difesa, è stata varata il 25 maggio scorso alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
In quella occasione, alla presenza dell'allora ministro della Difesa, Elisabetta Trenta e del ministro al Lavoro e allo Sviluppo, Luigi Di Maio, fu assicurato allo cantiere navale stabiese una solida continuità lavorativa per tutte le maestranze e investimenti per l'adeguamento dello stabilimento alle necessità future dell'azienda, in modo da consentirne il rilancio.
Fincantieri ha reso noto che "la decisione di trasferire nave Trieste tra la fine di quest'anno e l'inizio del prossimo" è dovuta a ragioni "di natura esclusivamente tecnico-programmatica". "Sono state fornite ai lavoratori ampie garanzie sul carico di lavoro del cantiere, che ad oggi ha già un orizzonte temporale che arriva almeno fino al 2022", aggiunge l' azienda.
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