LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




L'iniziativa

Castellammare, sui primi 100 anni del Liceo classico il direttore Vicinanza: "Dedicherei una strada a Silvio Gava"

Presentato il libro di Amalia Vanacore sul Plinio Seniore

di Mariella Parmendola
Castellammare, sui primi 100 anni del Liceo classico il direttore Vicinanza:

"Se dovessi dedicare una strada di Castellammare ad un ex allievo del Plinio Seniore penserei a Silvio Gava". I cento anni della storia del Liceo classico sono per Gigi Vicinanza come un viaggio nel passato, che non può terminare se non con un passo in avanti. E, quindi, a Castellammare con tanti altri nel Liceo in cui il giornalista stabiese ha studiato da alunno, torna ad uno dei quattro allievi del 1918. Uno tra i primi studenti della scuola il cui passato coincide con quello di tanti stabiesi poi diventati magistrati, primari o, a loro volta, professori. "Sarebbe importante ripartire da Silvio Gava per ricostruire la memoria collettiva di Castellammare". Vicinanza risponde a sorpresa, menzionando l'ex senatore democristiano, ad una domanda di Pierluigi Fiorenza, che modera l'incontro a cui oggi pomeriggio hanno partecipato in molti nell'Auditorium del Seniore. Ha appena smesso di intervenire il professore universitario Matteo Palumbo, che solleva le suggestioni della memoria citando Pasolini e Brecht per ricordare l'importanza della formazione per la collettività e per i singoli. Poi la parola passa all'ex direttore dell'Espresso a cui tocca spingersi sul terreno più controverso della storia del 900 con le sue contraddizioni. Lo spunto lo offre una serata organizzata dalla preside del Liceo classico, Fortunella Santaniello, per presentare il libro di Amalia Vanacore sui cento anni del Plinio Seniore. Da lì poi si parte per rileggere, a partire dalla classe dirigente che si è formata in quelle aule, un pezzo di storia di Castellammare attraverso i suoi protagonisti. "Una storia contrastata quella di Silvio Gava. Un personaggio che, nel bene e nel male, ha avuto un ruolo fondamentale per Castellammare e l'Italia" spiega Vicinanza. "Lo dice uno che da ragazzino, negli anni 70, andava a coprire i manifesti di Gava con i suoi. Io vengo da un'esperienza comunista, ma penso che sia arrivata l'ora di fare i conti con la nostra storia. Con la complessità, cioè, che la storia di Castellammare ha avuto e di cui Silvio Gava è parte. Capostipite di una famiglia potente, che il politologo Allum definisce come un sistema di potere, è una presenza su cui dobbiamo interrogarci. Solo così potremmo poi ricostruire una memoria collettiva. In questo modo potremmo riannodare anche il discorso complessivo sulla storia della città, inserendo quanti nel movimento operaio e nella sinistra hanno contribuito a fare grande Castellammare".
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09-11-2019 20:38:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA