"Nessuna risposta ai problemi, piccoli e grandi, che i cittadini mi hanno affidato. Mi hanno fatto sentire un corpo estraneo. Questo è il metodo di lavoro del sindaco Cimmino e del suo cerchio magico".
Lo strappo porta la firma di Alfonso Lucarelli. Il consigliere comunale entrato in aula al posto di Antonio Cimmino, quando quest'ultimo è stato promosso vicesindaco. Con poche righe Lucarelli chiude la porta a Forza Italia, il partito in cui è stato eletto, e a Gaetano Cimmino.
Nel documento scritto per sancire la rottura il consigliere comunale lascia la maggioranza e annuncia che valuterà ogni provvedimento amministrativo decidendo di volta in volta se dire di sì.
Stesso trattamento riservato anche al gruppo di Forza Italia, che scende così da quattro a tre rappresentanti in aula. Parla anche di "muro di gomma" il dissidente che abbandona la nave in un momento complesso. È atteso nei prossimi dieci giorni il Consiglio dei Ministri che dovrà decidere sullo scioglimento del consiglio comunale di Castellammare per infiltrazioni della camorra nelle istituzioni. Ma i temi sollevati da Lucarelli sono tutti di natura politica segno che nella maggioranza si è aperta una crepa.