MARTEDÌ 29 APRILE 2025





Il fatto

Castellammare, stop per le fonti di Acetosella e Acqua della Madonna: protestano gli operai

Mai trasferite dalla Regione, il sindaco: "Noi pronti col bando"

di Redazione
Castellammare, stop per le fonti di Acetosella e Acqua della Madonna: protestano gli operai

Tutto bloccato. Stop per le concessioni di Acetosella e Acqua della Madonna. Da più di un anno le fonti che si è aggiudicato il Comune di Castellammare, partecipando ad un bando della Regione, sono rimaste sospese. E, quindi, non possono ancora essere messe sul mercato alla ricerca di un imprenditore che voglia tornare a imbottigliare, riportandole nel circuito della vendita dei marchi di acque minerali. La Regione Campania, secondo quanto spiega l'Amministrazione Cimmino, non avrebbe mai ufficializzato il passaggio e quindi la situazione sarebbe ferma da più di un anno. Il caso è emerso questa mattina quando due dei 14 ex operai dell'Acetosella hanno inscenato una protesta davanti al comune. Una sorta di sit in a pochi passi dal portone di ingresso di Palazzo Farnese. Il sindaco di centrodestra non ha incontrato i lavoratori, ma ha spiegato a che punto è la questione ripercorrendo le tappe dai giorni dell'assegnazione avuta dall'ex sindaco Pannullo ad oggi. "Abbiamo affrontato la questione delle concessioni delle acque 'Acidula Plinio' e 'Acqua della Madonna' sin dal giorno del nostro insediamento. E ci siamo accorti che la parte amministrativa per le concessioni era incompleta, ragion per cui ci siamo attivati presso la Regione Campania per evitare che tutto andasse in fumo. A gennaio abbiamo anche prodotto delle integrazioni alla documentazione. La Regione, però, non ci ha ancora formalmente assegnato le concessioni". Quindi a distanza di più di un anno non è avvenuto ancora il primo passaggio, che poi dovrebbe consentire al comune il secondo. "E senza questo atto non possiamo fare nulla - continua il primo cittadino - La documentazione per avviare un bando di evidenza pubblica per la subconcessione è già pronta, ma occorre la formalizzazione da parte della Regione. Il nostro obiettivo consiste nel cercare un privato, attraverso il bando di subconcessione, che possa gestire sia l’imbottigliamento delle fonti sia l’immobile, che attualmente è in mano alla curatela fallimentare a seguito del fallimento della società che ne deteneva la gestione. E nell’attesa abbiamo anche inoltrato la richiesta alla Regione di avvio di un corso di formazione per operatori di imbottigliamento, confidando di ottenere risposte utili in tempi brevi per dare un ulteriore segnale del nostro interessamento alla causa dei lavoratori esclusi dal ciclo produttivo".


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08-04-2019 17:01:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA