Prima di cominciare a lavorare bisogna firmare un'autocertificazione in cui si attesta di non essere parente o convivente dell'ex sindaco Cimmino, o di ex assessori e consiglieri comunali fino al quarto grado di parentela. 
Parenti dei politici di maggioranza o opposizione in carica dal 2018 al 2022 fino allo scioglimento per infiltrazioni camorristiche non possono essere assunti nelle ditte che lavorano per il Comune.

Arriva la stretta della commissione antimafia di Castellammare di Stabia, guidata dal Prefetto Raffaele Cannizzaro. Lo stop riguarda i familiari dei consiglieri comunali e assessori sciolti per infiltrazioni camorristiche il 24 febbraio 2022, su indicazione del Consiglio dei ministri in base a quanto proposto dal Viminale. 

La misura riguarda il personale di società e cooperative che gestiscono servizi per conto di Palazzo Farnese, ma anche ditte appaltatrici. E quindi chi gestisce il servizio di raccolta rifiuti o la riscossione dei tributi. I dipendenti di queste società hanno compilato un’autodichiarazione in cui certificano di non essere parenti dei componenti dell’ultimo consiglio comunale sciolto per infiltrazioni. La stretta riguarda non solo familiari fino al quarto grado di parentela, indipendentemente se responsabili dello scioglimento o meno, ma anche di affini o comunque persone che frequentano stabilmente uno degli ex consiglieri comunali. Indipendentemente da quanto ricostruito nella relazione della commissione d'accesso che pure ha accertato esserci state assunzioni di parenti di assessori e consiglieri comunali in carica nonostante sia vietato dalle norme.

A questo punto c'è da chiedersi se i commissari prefettizi abbiano adottato provvedimenti anche nei confronti di chi è stato assunto durante l'esperienza di governo del sindaco Cimmino.