LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, stop alla case nella Cirio volute da Greco: voto bipartisan in consiglio

Approvata la mozione presentata dal capogruppo di sinistra Tonino Scala

di Mariella Parmendola
Castellammare, stop alla case nella Cirio volute da Greco: voto bipartisan in consiglio

Hanno votato insieme. Tutti d'accordo per bloccare un piano su cui ci sono due inchieste della magistratura. Stop alle case nell’ex fabbrica Cirio a Castellammare. Il voto bipartisan di maggioranza e opposizione oggi pomeriggio in aula a Palazzo Farnese. A portare la discussione all'ordine del giorno sulla zona della città oggetto di una doppia inchiesta è l'opposizione. Dopo mesi dalla presentazione a firma del capogruppo di Leu Tonino Scala la mozione in cui si chiede lo stop dell'amministrazione Cimmino al “Rilascio del permesso a costruire sull'area Cirio, nell'ambito del piano casa” è stata approvata. Un significato più che altro politico visto che l'attenzione dei magistrati e l'arresto del regista dell'operazione, Adolfo Greco, avevano di fatto reso impossibile l'avanzare del progetto. Tanto più che il passare del tempo avrebbe fatto scadere il via libera ottenuto sul piano amministrativo. Una vicenda sulla quale sta indagando anche la magistratura che nel marzo scorso ha chiesto la proroga di indagini per 17 persone tra cui il parlamentare di Forza Italia Antonio Pentangelo e il consigliere regionale del PD Mario Casillo. Un patto bipartisan per favorire un gruppo di imprenditori. Ma di quell'affare nell'area Cirio parla anche la Dda. Dall'inchiesta che ha portato in carcere l'imprenditore Adolfo Greco emerge che le cosche stabiesi erano già pronte a dividersi la gestione del parcheggio e altre attività. Mente la Procura di Torre Annunziata ha avviato un altro filone di indagine che punta a chiarire influenze e possibili tangenti che abbiano portato alla riconversione urbanistica dell’area Cirio. La vicenda inizia il 7 agosto 2014 con l'ingresso della provincia di Napoli che nomina il tecnico Biondi per valutare la pratica e termina, dopo la convenzione urbanistica tra Comune e Polgre Europa, il 13 aprile 2016 quando il commissario ad acta rilascia il permesso a costruire. Poi l'opera non è mai cominciata, seppure è partito più di un sondaggio di mercato per verificare l'appeal delle case in housing sociale. In questo contesto arriva il documento preparato nel marzo di quest’anno dal consigliere Scala, che ha visto l’adesione di tutte le minoranze, e chiede che si fermi tutto anche dal punto di vista amministrativo. Un testo che ha ottenuto il consenso anche della maggioranza di Gaetano Cimmino, che in Greco ha avuto uno dei maggiori sponsor nella campagna elettorale di un anno fa. "La revoca di questo permesso è un atto dovuto - afferma Scala - la città deve schierarsi. Il permesso sebbene scaduto si deve revocare onde evitare lo stesso iter con il quale è stato ottenuto". Questo il significato dell'atto approvato che ha ottenuto un si bipartisan. Il consiglio comunale ha fermato tutto.
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30-07-2019 18:36:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA