LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




L'inchiesta

Castellammare, silenzio sull'affare Cirio: Greco e la moglie zitti davanti al magistrato

Sceglie di parlare solo un funzionario dell'Agenzia delle entrate

di Mariella Parmendola
Castellammare, silenzio sull'affare Cirio: Greco e la moglie zitti davanti al magistrato

Tutti in silenzio. Per la prima volta con Adoldo Greco davanti al magistrato la moglie. Angelina Annita Rega è accusata di avere preparato le mazzette, tutte divise in pacchetti da ventimila euro con banconote da cinquanta euro l'una, custodite nella cassaforte di casa dietro un armadio. Nella giornata di ieri gli indagati dell'affare Cirio, agli arresti domiciliari, sono arrivati al Tribunale di Torre Annunziata per essere interrogati dal gip Maria Concetta Criscuolo. L'imprenditore di Castellammare, alla sua terza inchiesta per accuse che vanno da un patto con la camorra alla corruzione, è restato in silenzio. I suoi legali aspettano la decisione del Riesame avendo preferito non contestare in quella sede le accuse. La stessa strategia seguita dai difensori del suo tecnico di fiducia, Antonio Elefante che per gli inquirenti ha svolto un ruolo chiave nella riconversione della Cirio in un complesso residenziale, al punto da essere il vero estensore di un provvedimento urbanistico "cancella vincoli" poi diventato legge ai tempi del consiglio regionale con presidente Stefano Caldoro. Zitto anche Maurizio Biondi, l'architetto nominato da Cesario e Pentangelo all'epoca ai vertici della Provincia di Napoli, per sbloccare i permessi a costruire al comune di Castellammare. Nessuno di loro ha provato, in questa fase, a smontare le accuse che la Procura ha racchiuso in più di seicento pagine in cui a raccontare di pressioni, pagamenti di tangenti e pacchetti di voti, sono quasi sempre gli stessi protagonisti. Come nelle altre inchieste, Adolfo Greco riepiloga fatti e commenti su politici durante le conversazioni quotidiane con l'amico Bruno di Somma, confidente privilegiato in una relazione che fa da tela su cui poi gli investigatori inseriscono i vari pezzi del puzzle con date, riscontri e telecamere puntate sull'azienda di Greco alla periferia di Castellammare. L'unico, che ieri ha scelto di parlare, è Marcello Ciofalo. Tra i tre funzionari dell'Agenzia delle entrate accusati di essere stati pagati per "aggiustare una verifica fiscale", il dipendente di Portici ha spiegato che si trattava di un controllo specifico e di non avere intascato soldi per quella visita. Per gli altri è tutto rinviato al Riesame.
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21-05-2020 10:28:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA