Sepolture e servizi nel cimitero di Castellammare, al via la rivoluzione voluta dai commissari straordinari guidati dal prefetto Raffaele Cannizzaro.

Appalto da un milione di euro per l’affidamento del nuovo servizio cimiteriale, pubblicato il bando del comune per individuare l'impresa che dovrà gestire il servizio per i prossimi cinque anni.

Il dirigente del settore ambiente, Giovanni Miranda ha pubblicato il bando che scadrà il prossimo 11 aprile. Un settore quello delle pompe funebri su cui è forte un rischio infiltrazioni in tutti i comuni.

E a Castellammare dopo un’interdittiva antimafia della Prefettura di Napoli il servizio negli anni scorsi è stato affidato all'impresa che si classificò seconda nel bando precedente. Già nel 2018 l'offerta della ditta stabiese aveva insospettito la commissione di gara che aveva ritenuto anomalo il ribasso presentato (intorno al 25% per un prezzo di base d'asta sui 900mila euro).

Dopo la nuova assegnazione della gestione delle luci votive, mancava il tassello che definisse la nuova organizzazione, finita anche sotto la lente di ingrandimento degli ispettori inviati nel 2021 a Palazzo Farnese la cui relazione fu decisiva per lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche.
La vicenda giudiziaria che ne scaturì dall’inchiesta della Dda contro società Cesarano Pompe Funebri Srl, in primo grado ha visto l’assoluzione degli imputati.  La sentenza, dopo quasi quattro anni, ha visto anche il dissequestro delle quote societarie. L’accusa riteneva la famiglia Cesarano a capo del monopolio nel settore funebre sul territorio stabiese grazie all’appoggio del clan D’Alessandro. Ipotesi a cui i gudici di primo grado non hanno creduto. E la famiglia è stata assolta perché il fatto non sussiste.