DOMENICA 08 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, scontro sulla Cirio Fi difende Cimmino: 'Giustizialisti della domenica'

I parlamentari di Cinquestelle e Sinistra chiedono lo scioglimento del consiglio comunale

di Redazione
Castellammare, scontro sulla Cirio Fi difende Cimmino: 'Giustizialisti della domenica'

Si accende lo scontro sul caso Cirio e sui rapporti tra l'imprenditore Adolfo Greco e l'amministrazione Cimmino. Chiedono verifiche sul comune di Castellammare due gruppi parlamentari del governo, sia i deputati dei Cinquestelle che i senatori di sinistra guidati da Ruotolo. A loro in un giorno difficile per la maggioranza di centrodestra replica Forza Italia. Il partito del sindaco vede nell'inchiesta sulla riconversione dellaex fabbrica Cirio in un complesso di 300 appartamenti, coinvolti anche Cesaro e Pentangelo numero uno e due dei berlusconiani in Campania. "Su fatti che risalgono ad almeno 5 anni fa oggi il senatore Ruotolo e i locali parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno chiesto la testa di chi amministra da appena due anni, di chi, cioè, è assolutamente estraneo a quelle vicende. Naturalmente per gli ipocriti a 5 Stelle la logica del sospetto va bene solo per colpire gli avversari, non certo per il proprio ministro Bonafede colpito da accuse gravissime. Faccio quindi le mie congratulazioni a questi giustizialisti della domenica che naturalmente si sono ben guardati dal chiedere un minimo di approfondimento sulle giunte di centrosinistra che per ben venti anni hanno governato Castellammare". Lo afferma il senatore di Forza Italia Vincenzo Carbone, per il quale "nemmeno il fatto che sia stato proprio il sindaco Cimmino a revocare il provvedimento, pare per mancata corresponsione degli oneri urbanistici, dice nulla a questi soloni della politica politicante". Una vicenda che ha portato alla decadenza per i permessi ottenuti dall'imprenditore arrestato, che per il senatore Ruotolo richiede l'intervento del pool ispettivo inviato dal Ministro dell'interno. "L'unica cosa seria e intelligente che questi signori avrebbero dovuto chiedersi, ma ovviamente se ne sono guardati bene dal farlo - prosegue Carbone - è il perché, per ben venti anni le giunte dei loro sinistri compagni non hanno mai provveduto a dare, una volta e per tutte, una destinazione d'uso e un futuro a quell'area e pertanto, ostinatamente, non hanno mai voluto rilasciare quel permesso legittimo. Noi un'idea ce la siamo fatta".
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22-05-2020 23:18:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA