LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, scomparso il ras che devastò il chiosco della frutta

Sparito Giovanni Savarese dopo la condanna definitiva a sedici anni per due omicidi

di Redazione
Castellammare, scomparso il ras che devastò il chiosco della frutta

Da sette giorni lo cercano ovunque. Da una settimana si sono perse le tracce del ras del centro antico di Castellammare Giovanni Savarese. Il pregiudicato di 46 anni è accusato di avere capeggiato il raid contro un chiosco all'Acqua della Madonna. Ha fatto parte della banda di cinque uomini che ha devastato il chiosco della frutta a via Bonito per vendetta. Una punizione contro un commerciante per un litigio avuto con un netturbino su rifiuti da prelevare. Aggredito l'uomo mentre testimoni giravano un video diventato virale. Ma gli inquirenti lo cercano soprattutto perché deve scontare 16 anni e mezzo di carcere per i due omicidi compiuti nel 2004 ovvero quelli di Giuseppe Verdoliva l’autista e Antonio Martone. Controlli a tappeto a Castellammare in quanto le forze dell'ordine non escludono si possa trovare in città grazie alla complicità di qualcuno che lo aiuta a nascondersi. Savarese è scomparso da quando è arrivata la sentenza definitiva da parte della Cassazione sulla stagione di sangue a Castellammare del 2004, quando gli ex cutoliani usciti dal carcere si allearono con il clan dei “falsi pentiti” e con i Fasano per tentare di sferrare un nuovo attacco ai D’Alessandro. Ucciso prima Verdoliva, per anni l’autista del boss Michele D’Alessandro e poi il cognato di quest’ultimo Antonio Martone. I due furono uccisi in due agguati differenti mentre andavano al lavoro alla Fincantieri e per questi omicidi sono stati condannati all’ergastolo i due boss Massimo Scarpa, 54 anni, soprannominato “o napulitano” e Michele Omobono, 57 anni, “o marsigliese”.E poi a 16 anni e mezzo di carcere altri tre imputati non detenuti. Raffaele Martinelli, che è stato arrestato e trasferito in carcere, in esecuzione dell’ordine di carcerazione per espiazione pena emesso dalla Pro-cura Generale di Napoli, Giovanni Savarese che invece si è dato alla macchia e quindi è latitante. Risulta ugualmente irreperibile, ma ormai dal 2012, anche l’altro coimputato, Raffaele Carolei, cugino del boss Paolo Carolei. Il pluripregiudicato del rione Moscarella è introvabile da 7 anni e potrebbe essere rimasto vittima di lupara bianca.
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18-07-2019 09:04:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA