Riceviamo e pubblichiamo l'intervento del coordinatore di "Noi moderati" Massimo Santaniello.
"Il nuovo Ospedale nell’ex Stabilimento delle Nuove Terme di Stabia, un danno o un’opportunità? Tutti i cittadini stabiesi, compreso lo scrivente, hanno sempre auspicato una immediata riapertura delle Nuove Terme di Stabia, purtroppo la messa in liquidazione della società S.I.N.T. Spa ha creato scenari diversi. La Città ne esce sicuramente sconfitta, perché le varie Amministrazioni Comunali che si sono succedute negli anni hanno dimostrato l’incapacità di gestire la cosa pubblica e in particolare un bene così prezioso come il complesso delle Nuove Terme di Stabia. Adesso è inutile rimpiangere ciò che è stato, ma bisogna considerare la nuova struttura ospedaliera come una opportunità. Negli ultimi decenni dall’agenda politica stabiese è scomparsa la progettazione delle opere strategiche di interesse pubblico, come Ospedale, Caserme e Uffici Pubblici di competenza dello Stato. Anzi il più delle volte la loro presenza sul territorio sembra essere considerata un problema e non una risorsa. Un esempio su tutti il trasferimento della Pretura, poi della sede dell’ASLNa3 sud, e a quanto pare si sta pensando anche al trasferimento dell’Agenzia delle Entrate. A tale proposito non si capisce il senso della strategia se non un mero interesse di una parte politica. Infatti, da un lato si dice ai cittadini di abbandonare la zona Rossa (Area Vesuviana) e dall’altro vi si insediano strutture strategiche come il Tribunale di Torre Annunziata, l’Ospedale di Boscotrecase, l’Agenzia delle Entrate e altre opere di interesse pubblico. Ma ritornando al Nuovo Ospedale nelle ex Nuove Terme di Stabia valutiamo con attenzione quali sono le destinazioni attuali e cosa si sta progettando. Per fare ciò è necessario fare un’analisi dei dati metrici, perché insieme ad altre scelte per il territorio esse impatteranno sulla città per i prossimi cento anni. L’attuale ospedale ha una disponibilità di 210 posti letto e una superficie coperta di circa 4000 m2, il parcheggio è di dimensioni ridotte ed è già insufficiente per i circa 850 dipendenti, il tutto in un contesto di urbanizzazione satura. E’ stato costruito negli anni ’50 nell’allora zona di periferia e in soli 20 anni è stato inglobato nel quartiere San Marco, il più popoloso della Città. Già negli anni ’70 nel PRG ne era stata prevista la delocalizzazione in un’area di circa 100.000 m2 nella periferia in zona via Lattaro. Cosa che non venne recepita nella Variante al PRG di adeguamento al PUT approvato nel 2007. Bisogna anche considerare che l’attuale ospedale segue una logica architettonica e della gestione degli spazi interni ormai superata e ha già una vetustà di 70 anni, molto vicino alla fine del ciclo di vita utile. Perché secondo NOIMODERATI è una opportunità se realizzato a determinate condizioni? Lo stabilimento delle ex Nuove Terme di Stabia era classificato come struttura sanitaria per cui sotto il profilo della destinazione nulla cambia. Invece, analizziamo gli spazi della ex struttura termale a confronto con l’attuale ospedale: essa presenta una superficie coperta di 14.000 m2 contro i 4.000 m2 dell’attuale ospedale; dispone di un parcheggio per almeno 200 posti auto contro un parcheggio di circa 40 posti auto; dispone di uno svincolo del tipo autostradale e di un Eliporto; è ubicata in zona periferica immersa nel verde, ciò che è più adatto ad un ambiente di cura. Dalla lettura del progetto il Nuovo Ospedale sarà completo in tutti i reparti per un totale di 320 posti letto. La struttura dello stabilimento delle ex Nuove Terme di Stabia aveva destinato alle cure termali una superficie di circa 4.000 m2 per inalazione, fanghi e riabilitazione e una quantità esorbitante di uffici e servizi, sovradimensionata per le reali esigenze aziendali, oltre a spazi per negozi e biglietteria.
La nuova struttura ospedaliera può diventare una vera risorsa e una grande opportunità di sviluppo per la Città di Castellammare, in quanto molto spesso si pensa al turismo, all’espansione urbanistica, commercio, industria e alla viabilità ma si dimentica che strutture pubbliche ben progettate ed efficienti sono il biglietto da visita per i turisti e un servizio essenziale di cui godono i cittadini. Altra questione da affrontare è quella del pompaggio delle acque termali. Da alcuni anni si legge che le acque termali non possono essere pompate a distanza dalla sorgente, ciò potrebbe non essere vero, non ci risulta che esista una Legge Regionale che ne vieta il pompaggio se non l’obbligo di prelevarle direttamente dalla sorgente e conalizzarle alla destinazione finale con la mescita da rubinetti d’acciaio inox, senza stoccarla in serbatoi intermedi. Ci sono esempi dello stesso sistema in altre parti d’Italia. Anche questo è un aspetto su cui fare chiarezza in via definitiva, quale normativa Nazionale o Europea impedisce il trasporto delle acque termali ad una certa distanza dal punto di prelievo? Inoltre, per le strutture ricettive presenti sulla collina del Solaro si potrebbe creare una nuova opportunità realizzando un sistema di foresteria in convenzione con l’ASLNA3Sud e il Servizio Sanitario Nazionale per ospitare personale medico, studenti e familiari dei lungo degenti. Infine, in Città sono presenti spazi e volumetrie da riqualificare per poter essere destinate a distaccamenti delle Università. Ad esempio la facoltà di medicina e di Ingegneria Navale: la prima per lo studio e la ricerca delle proprietà terapeutiche delle acque termali per farle diventare uno strumento di cura alternativo alla medicina tradizionale e promuovere il riconoscimento dell’UNESCO delle acque termali; la seconda per l’evoluzione tecnologica della cantieristica in un contesto reale, formare Ingegneri navali che potranno beneficiare di un percorso didattico pratico grazie alla presenza di Fincantieri.
Il Coordinatore Cittadino di Noi Moderati Massimo Santaniello