Medici dai reparti inviati in pronto soccorso per gestire l'emergenza personale. Dal primo maggio otorini, ortopedici, cardiologi, nefrologi, oculisti, ginecologi o qualsiasi altro specialista potranno essere chiamati ad assistere i pazienti arrivati in pronto soccorso al San Leonardo.
La decisione è stata assunta dal direttore sanitario dell'ospedale stabiese, Mauro Muto, che ha firmato un ordine di servizio per i medici dei reparti che da mercoledì sono impegnati in mansioni del tutto nuove e impegnati in turni differenti. Due medici al giorno potranno trovarsi spostati nel reparto di frontiera senza essersi formati per una medicina d’urgenza. Una scelta anomala quella della direzione, che i camici bianchi si sono trovati a dover affrontare nel giro di poche ore, anche se prevista dalla normativa in caso di emergenza, per garantire i livelli di assistenza. Una decisione talmente spiazzante che già il primo maggio si è registrato un picco di malati tra i medici che avrebbero dovuto cominciare il turno in pronto soccorso come racconta il quotidiano il Mattino. Una soluzione che dovrebbe funzionare fino al concorso pubblico che prevede quindici posti in medicina d’urgenza in tutta l’Asl Na3Sud, poi aumentati a venti per sopperire anche ai pensionamenti, ma al momento si sono presentati appena 6 candidati. Si tratta del secondo concorso bandito dall’azienda sanitaria che dopo l’emergenza di infermieri e operatori socio sanitari (Oss) si trova ora a fronteggiare una carenza che mette in pericolo il funzionamento stesso degli ospedali, per i quali nessuno o pochissimi sembrano interessati a lavorarci. Nel frattempo la decisione di spostare medici dai reparti potrebbe mettere in difficoltà anche i primari di cardiologia come ginecologia o ortopedia costretti a dovere assistere i propri pazienti senza il personale necessario.
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