È tutto pronto per la festa di San Catello.
La statua del patrono di Castellammare sfilerà domani per le strade della città in occasione della ricorrenza solenne del 19 gennaio. Per la prima volta i portatori faranno sfilare la copia in vetroresina, mentre l'originale resterà in Cattedrale come ha stabilito la Soprintendenza ai beni ambientali, in quanto l'opera d'arte potrebbe deteriorarsi.
La processione sarà preceduta dalla Santa Messa delle ore 9 e prenderà il via alle ore 10 dalla Concattedrale e attraverserà le strade del centro antico con la partecipazione dell'arcivescovo monsignor Francesco Alfano, della comunità ecclesiale e delle autorità civili e militari. Alla cerimonia, quest'anno, partecipa per la prima volta il sindaco Cimmino. Tutta la città resta illuminata dall'Immacolata fino a metà mese dell'anno nuovo per onorare il Santo.
Sulla vita di San Catello si sa molto poco, se non che è vissuto nella cittadina stabiese ed è stato qui vescovo nell'epoca longobarda tra il VI e VII secolo. La sua è stata un'esistenza molto sofferta: tra accuse di stregoneria, forse da parte di altri vescovi, Catello ha fatto del bene verso il prossimo e della preghiera la sua filosofia di vita. Si recava a meditare spesso sul Monte Faito e proprio lì una notte gli apparve l'Arcangelo Michele che ordinò la costruzione di una cappella in sua onore. Poco dopo venne eretto un primo tempio in legno ed in seguito rifinito con un tetto in piombo, grazie ad una donazione della Santa Sede. Oggi il famoso Santuario di San Michele Arcangelo splende sulla cima Monte Sant'Angelo, la più alta dei Monti Lattari, denominata anche "Molare".
Una vita condivisa con Don Antonino, colui che poi sarebbe diventato il patrono di Sorrento. Un'esistenza dedicata al prossimo, ai bisognosi ed ai profughi, per questo oggi è ricordato tra gli stabiesi anche come "patrono dei Forestieri".
San Catello è stato da sempre considerato il protettore di Castellammare per quanto riguarda non solo eventi naturali, come le eruzioni del Vesuvio, ma anche bellici, come i bombardamenti durante la seconda guerra mondiale.
Oggi per lui la città organizza due processioni, una il 19 gennaio, l'altra la seconda domenica di maggio. In antichità durante la prima ad inizio anno, raccontata da Giuseppe Alvino nel 1623, veniva portata la statua per la città e tutti accendevano torce nella processione del tardo pomeriggio. Attualmente viene fatta verso le 10 del mattino alla presenza, oltre che della cittadinanza, anche delle istituzioni del comprensorio stabiese. Per quanto riguarda la seconda data di maggio, si tratta di una festa patronale che si prolunga per 4 - 5 giorni.
Il corpo del santo non è mai stato trovato ma si conservano in diverse chiese le sue reliquie: nella Concattedrale di Santissima Maria Assunta e San Catello di Castellammare, nella chiesa di Scanzano ed in quella dei Servi di Maria a Sorrento. Si tratterebbe del cranio dal quale fuoriesce un particolare odore detto "Manna di San Catello". In passato tale cranio è stato custodito nella chiesa stabiese del Gesù.
La partecipazione in massa riconferma ogni anno il forte legame degli stabiesi col patrono.
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