DOMENICA 03 NOVEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, San Catello patrono dei migranti. Don Antonino: 'Era dalla parte di chi ha bisogno'

In tanti al convegno promosso dalla Cps

di Redazione
Castellammare, San Catello patrono dei migranti. Don Antonino: 'Era dalla parte di chi ha bisogno'

"San Catello patrono dei migranti". Si è tenuta martedì 21 gennaio, a Castellammare di Stabia presso la sede della ONG Comunità Promozione e Sviluppo (CPS), la conferenza dedicata al tema delle migrazioni e dell'accoglienza. "San Catello Patrono dei Migranti” un titolo eloquente, tanto caro al sacerdote don Gennaro Somma, tra i fondatori della CPS, e che ha visto l'attenta partecipazione di un cospicuo numero di cittadini interessati agli argomenti discussi. L’evento, inserito nel circuito di manifestazioni organizzate in onore del Santo Patrono della città alle pendici del Faito, è stato moderato dal presidente della CPS, Francesco Somma. “La nostra idea è stata quella di celebrare San Catello in un’ottica un po’ diversa da quella solita ma senza perdere il filo della tradizione. Il nostro patrono è ricordato come ‘il protettore dei forestieri’ nella tradizione religiosa della città. Noi però abbiamo voluto collegarlo al tema attualissimo dei ‘migranti’, secondo il punto di vista ereditato dal nostro caro don Gennaro Somma". Continuando, ha poi ricordato "alcuni numeri molto importanti che fanno capire il motivo del nostro concentrarci sul fenomeno della migrazione internazionale collegata soprattutto alla nostra nazione. Le migrazioni sono un’opportunità o una minaccia? Portano benessere o sono qualcosa da temere? Ci sono dei dati abbastanza obiettivi per capire che la percezione è un po’ distorta sul dato sull’immigrazione. Basti pensare che gli immigrati sono il 10% della popolazione includendo anche gli irregolari ma vengono percepiti come il 26%. Però c’è anche un altro dato significativo è che gli immigrati producono quasi il 9% del Pil e che la loro capacità produttiva serve a coprire la cifra di 600mila pensioni ogni anno. Se scegliessimo di non avere più ingressi significherebbe scendere in pochi anni da 36 a 29 milioni di persone in età lavorativa mettendo a rischio ulteriormente le nostre pensioni e quelle delle future generazioni”. Il secondo intervento è stato quello di don Antonino D’Esposito parroco della Concattedrale di Castellammare di Stabia il quale ha dichiarato: “Sono qui anche per portare il saluto del nostro Arcivescovo Monsignor Alfano che non è potuto essere presente ma è vicino a tutte le iniziative di questo genere. Pensando al nostro Santo Patrono, vissuto nel sesto secolo, proprio nel periodo in cui si verificavano grandi migrazioni di genti con l'arrivo dei popoli germanici in quello che era stato l'Impero Romano, il nostro Santo Patrono era vicino proprio ai “Forestieri” e a tutti i bisognosi e l’argomento del giorno si sposa benissimo con quello che era il pensiero di San Catello”. La parola è poi passata all’avvocato Mario Afeltra, presidente del Forum Civico stabiese: “Felice di poter rappresentare, nella città di Castellammare, una serie di associazioni sul territorio che hanno il solo scopo di dare tutto senza mai nulla chiedere e ricevere in cambio, ma di cooperare tutti insieme, riferendoci soprattutto ad un aspetto etico e morale e chiaramente non economico. A volte i migranti siamo anche noi, anche per questo personalmente mi sento vicino ai nostri ‘fraterni’ amici migranti”. Tanti gli spunti di riflessione anche negli interventi successivi, il primo dei quali è stato di Andrea Stocchiero, Policy Officer della Focsiv, Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario, ente che accoglie al suo interno circa 86 organizzazioni che operano in circa 80 paesi in tutto il mondo. “Ci tengo a ribadire l’importanza di scardinare la visione comune del fenomeno migratorio che oggi viene fatta veicolare attraverso immagini allarmistiche come una ‘pericolosa invasione’ non considerando i dati che smentiscono questa affermazione come quello più emblematico riferito al lavoro dei migranti regolari che contribuisce a parte del Pil italiano. Il migrante non è il vero nemico perché non è il migrante che viene a rubare il lavoro agli italiani ma la criminalità organizzata e le varie connivenze che sfruttano semmai l’arrivo degli stessi. La nostra azione ha un ampio respiro europeo grazie alla collaborazione con alcuni paesi dell’est Europa (Bulgaria, Slovacchia, Slovenia e Repubblica Ceca) e anche di altri come la Grecia sviluppando 4 punti fondamentali come la solidarietà europea sulle migrazioni, l’eliminazione di fenomeni come il capolarato, come è classico l’esempio della triste storia di Paola Clemente, uccisa dalla fatica, nel luglio del 2015, stroncata da un malore provocato dal sovraffaticamento nei campi di Andria, in Puglia. Terzo punto è quello di contrastare il circolo vizioso dell’abbandono del proprio paese mentre il quarto punto è quello di portare avanti il progetto “io accolgo” anche attraverso una raccolta firme alla quale si può aderire attraverso la CPS”. Intervento eloquente è stato quello del monsignor Luigi Bressan, Arcivescovo emerito di Trento ed assistente nazionale della Focsiv, che ha fatto degli esempi importanti riferiti all’economia mondiale partendo dalle parole su papa Francesco: “La mia esperienza è trascorsa più all’estero che non in Italia. Vorrei che si potessero abbattere dei muri sociali, come ci disse il papa nel maggio del 2013, di poter abbattere, come fatto a Berlino a fine anni ’80 con il famosissimo muro teutonico, tra coloro che dominano e coloro che subiscono a livello lavorativo. Questo è anche il mio pensiero e la mia volontà”. Bressan si è poi concentrato sui punti chiave di accoglienza, protezione, promozione e integrazione. A completare gli interventi è stato l’avvocato Hylarry Sedu, Consigliere dell'Ordine degli avvocati di Napoli con delega ai diritti umani, il quale ha dichiarato: “Le migrazioni sono un fenomeno biblico, ovunque ci sia bisogno di migliorare la propria vita le persone emigrano e questo noi italiani lo sappiamo ancora oggi benissimo vista la quantità di giovani laureati che lascia il nostro paese per mancanza di opportunità. In Campania e nel meridione, in generale, io non ho ravvisato una seria problematica di discriminazione, terre da sempre abituate alla presenza di stranieri avvicendatisi per vari motivi sulle nostre sponde e nella nostra storia. Il consiglio principale a chi arriva oggi in Italia o comunque in un paese straniero è di imparare subito la lingua, perché solo così si potranno sia esprimere al meglio le proprie esigenze sia comprendere se vengano violati dei diritti. Altro mito da sfatare, che poi può diventare paravento per chi vuole far passare razzismo e intolleranza dietro messaggi buonisti, è il tanto usato ‘aiutiamoli a casa loro’. Ricordo anche il processo che ha visto imputati due colossi come Eni e Shell per attività illecite nei paesi in via di sviluppo basate sulla corruzione e come, in paesi come la Nigeria, non vi sia nessuno stato di diritto. Ogni embrione di democrazia viene spazzato via dalla corruzione per cui l’unica cosa davvero utile che l’Europa può attuare è la seria lotta alla corruzione e la costruzione di una nuova etica fondata su seri principi inviolabili, poiché se così non sarà ci sarà sempre chi è disposto a mettere in pericolo la propria vita per affrancarsi dalla violazione dei più elementari diritti umani”. Nel corso della Conferenza non è mancato il saluto da parte del presidente Francesco Somma alle associazioni Progetto Famiglia, Archeoclub Stabiae, Myo, Aquilone Azzurro, Incrocio delle Idee, Marinai d'Italia, Rho, Libero Ricercatore, Comunità Tabor, Pro Natura e 88 Music Lab che hanno organizzato di concerto con la Concattedrale gli eventi dedicati alla festività patronale.
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23-01-2020 22:58:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA