Castellammare ricomincia la battaglia per riavere i giudici di pace. È quanto ha deciso ieri il consiglio comunale votando, in modo bipartisan, una mozione. Ripristinare l’Ufficio del Giudice di Pace a Castellammare di Stabia. Questo è l’indirizzo che il consiglio comunale, con 19 voti favorevoli, ha espresso con la votazione di un ordine del giorno mirato a predisporre ogni attività opportuna e propedeutica per il reintegro di una sede chiusa a Castellammare da 5 anni. Ora l'amministrazione Cimmino dovrà rivolgere al Ministero di giustizia dando la disponibilità della sede per l'ufficio, del personale e delle spese di gestione. Attualmente le udienze di competenza del territorio stabiese sono svolte a Torre Annunziata in uffici inadeguati a raccogliere il grande numero di procedimenti di tutta la zona. Con il voto di ieri i consiglieri, di maggioranza e opposizione con il sindaco Cimmino, hanno raccolto una richiesta, più volte avanzata in questi anni, dagli avvocati di Castellammare e dei comuni vicini.
Scrive il primo cittadino sulla pagina Fb: "Siamo pronti a portare all’attenzione del ministero della Giustizia la riapertura di un presidio di legalità che costituisce un emblema di riscatto sociale e garantisce anche un importante indotto per la nostra città. Un impegno serio che il sindaco si è assunto nei confronti dell’avvocatura, mortificata per troppi anni dalla chiusura della sede di Castellammare.
Una sede a lungo presieduta dal professor Pippo D’Angelo, avvocato e ricercatore che negli ultimi anni della sua vita si era battuto per impedire la chiusura del presidio stabiese".
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