Il Procuratore di Napoli, Gigi Riello cita il caso di Castellammare sciolto per infiltrazioni camorristiche, insieme a quello di Torre Annunziata, per condananre i sindaci infedeli. Fa l'esempio della sua città il magistrato stabiese e di quella vicina: "È molto grave quando un sindaco, un'amministrazione comunale che dovrebbe essere un avamposto dello Stato per risolvere il problema, ne diventa parte perché sta dall'altra parte".
E' parte dell'intervento pronunciato, ieri mattina, alla cerimonia di commemorazione in piazza Municipio dopo 30 anni dalla strage di Capaci in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti di scorta. Il procuratore Riello non cita l'ex sindaco stabiese Gaetano Cimmino ma aggiunge: "Il brutto di un Paese è quando non si riesce a distinguere tra guardie e ladri. Quando le divise si confondono siamo alla fine, come quando avviene lo scioglimento per infiltrazioni mafiose dei Consigli comunali. Come Marano sciolto quattro volte e i recentissimi casi di Castellammare di Stabia e Torre Annunziata".
Poi rivela un'altra preoccupazione: "Avverto segnali che non mi piacciono, sento parlare di abolizione del 41 bis. Attenzione non è la strada giusta".