MERCOLEDÌ 18 DICEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, ras imponevano il pizzo a nome dei Cesarano: appuntamento in un bar con un imprenditore

Antonio Maragas, 51 anni e Giovanni Lambiase Grimaldi, 53 anni, pretendevano 2000 euro. Ordinanza di custodia cautelare anche per Giuseppe Maragas

di Redazione
Castellammare, ras imponevano il pizzo a nome dei Cesarano: appuntamento in un bar con un imprenditore

L'appuntamento in un bar di periferia. Tre giorni per procurarsi i soldi da consegnare per potere continuare i lavori di ristrutturazione di una facciata di un palazzo a Pompei senza "passare un guaio". L'avvertimento il 30 maggio. La riscossione oggi a Castellammare ad ora di pranzo. Duemila gli euro da consegnare ai due ras che si erano presentati a nome dei Cesarano. E la coppia di pluripregiudicati è stata bloccata proprio mentre prendeva il denaro, la prima rata da 500 euro, dalle mani della vittima in un locale di via Traversa Varo alla periferia di Castellammare. In quel complesso di palazzine popolari dove ad imporre la "legge della camorra" è la cosca di Ponte Persica. Sono stati incastrati con i soldi in mano i due uomini del clan, Antonio Maragas di 51 anni e Giovanni Lambiase Grimaldi, di 53 anni accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Sequestrati i 500 euro del pizzo, non erano i soli soldi che i due avevano incassato nella prima giornata lavorativa di inizio giugno. La coppia, infatti, aveva con sé più di tremila euro finiti sotto sequestro come i primi. L'operazione è stata condotta dai carabinieri di Castellammare, agli ordini del tenente Andrea Riccio, che da tempo seguivano i due e ricostruivano le loro mosse attraverso il sistema di videosorveglianza. Le indagini continuano per capire se i due avessero estorto soldi ad altre vittime. Negli ultimi tempi, infatti, approfittando di arresti e processi a carico dei Cesarano, i due uomini avrebbero agito per diffondere il terrore tra i commercianti della periferia di Castellammare nel triangolo di periferia al confine con Pompei e Torre Annunziata. Intanto con oggi i cassieri della cosca hanno chiuso il loro sportello e sono stati portati in cella nel carcere di Secondigliano. Un colpo agli esattori dove troppo spesso vince il silenzio e la paura imposta con minacce di morte e raid incendiari. Nel frattempo sempre nel pomeriggio di oggi i due sono stati raggiunti da un'ordinanza di custodia cautelare da parte della Dda di Napoli sempre per estorsioni contro imprenditori stabiesi, oltre ai due arrestato anche il ventinovenne Giuseppe Maragas, figlio del ras.
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03-06-2019 19:41:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA