Camorristi con il reddito di cittadinanza. Anche nomi eccellenti dei clan stabiesi nell'elenco finito in Procura a Torre Annunziata.
A Castellammare il nome di uno degli esattori del clan Cesarano, che ha scontato una condanna definitiva per camorra, è tra i beneficiari della misura voluta dai Cinquestelle per aiutare i poveri.
Francesco Inserra, nipote di Antonio ex reggente della cosca di Ponte Persica, ha incassato i soldi dello Stato. Nella documentazione, inviata al comune di Castellammare, omessa la sua condanna definitiva a sette anni di carcere.
Per lui ora è scattato il sequestro, disposto nella giornata di ieri dalla Procura di Torre Annunziata e eseguita dalla Guardia di Finanza.
Ben più nutrita, invece, la pattuglia dei beneficiari dai nomi eccellenti a Torre Annunziata dove figurano elementi di spicco dei Gionta e dei Gallo.
Altro nome noto, però, si trova tra gli ammessi al sussidio pubblico a Santa Maria la Carità.
Si tratta di Ernesto Samà, affiliato al clan Esposito fondato dal boss Tonino «’o biondo» che controllava droga ed estorsioni a Santa Maria la Carità per conto dei D’Alessandro: anche sua moglie aiutato dallo Stato con il reddito di cittadinanza.
Almeno fino a quando ad accorgersi di falsi poveri, con conti correnti e proprietà risultato di traffico di droga e estorsioni, non è stata la Finanza.
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