LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




L'inchiesta

Castellammare, racket al mercato dei fiori: sequestrata l'impresa del boss Di Martino

La società di trasporto gestita dai parenti del capo

di Redazione
Castellammare, racket al mercato dei fiori: sequestrata l'impresa del boss Di Martino

Un'impresa di camorra al mercato dei fiori. Una società di copertura per imporre la legge del clan tra Castellammare e Pompei. Chi provava a ribellarsi veniva minacciato o picchiato. Dal 2015, anno della costituzione, imponeva la sua "mediazione" agli storici operatori del "Mercato dei Fiori", zona commerciale florovivaistica piu' importante del Sud Italia, che si estende tra Castellammare di Stabia e Pompei costringendoli con minacce e pestaggi a non affidare piu' il trasporto e il facchinaggio ai singoli autotrasportatori. La società di intermediazione "Engy Service", del valore di circa due milioni di euro, ritenuta dalla DDA di Napoli appartenente al clan Cesarano, è stata sequestrata oggi dalla Guardia di Finanza di Torre Annunziata in collaborazione con i carabinieri. Definita dal gip una "impresa di camorra", era amministrata da Antonio Martone e Giovanni Esposito (già in carcere), cognati del boss Luigi Di Martino, detto "o' profeta" (detenuto al 41bis). Avvalendosi della forza intimidatrice del clan gestiva in monopolio la spedizione di fiori, bulbi e vasellame e lo scarico delle merci: chi non si adeguava veniva "punito" anche per mano di clan alleati ai Cesarano. Tutti nel mercato dei fiori sapevano che la “Engy Service" era un business del clan di Ponte Persica e se qualcuno provava a ribellarsi scattavano pestaggi punitivi. Gli uomini della cosca facevano anche ricorso a pesanti minacce nei confronti degli operatori economici o, addirittura, nei riguardi di coloro che non si adeguavano al sistema criminale imposto, perpetrava aggressioni, fatte eseguire anche da appartenenti ad altre organizzazioni criminali collegate alla compagine camorristica stabiese. Più nel dettaglio, il sequestro preventivo ha riguardato le quote societarie, il complesso aziendale e tutti i beni riconducibili alla “Engy Service”, che nel 2018 aveva raggiunto un volume d’affari di quasi 2 milioni di euro.
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11-02-2020 10:03:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA