MERCOLEDÌ 15 GENNAIO 2025




Il caso

Castellammare, prof arrestata le foto porno e i messaggi in chat agli alunni sul sesso

Gli incontri in una saletta della scuola Salvati

di Redazione
Castellammare, prof arrestata le foto porno e i messaggi in chat agli alunni sul sesso

"Quando avete dato il primo bacio, quale musica vi piace mettere quando...". Convocava gli alunni nella cosiddetta "saletta" con la scusa di aiutarli a ripetere le materie scolastiche la prof di sostegno arrestata oggi dai carabinieri a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Invece, ai giovani - che non sono sei come scritto in precedenza ma sette, quattro ragazzi e tre ragazze, nati tra il 2011 e il 2013 - talvolta convocati tutti insieme e altre volte a gruppi, parlava esplicitamente di sesso e si vantava delle sue esperienze amorose, anche utilizzando un linguaggio scurrile e volgare.

    Le convocazioni, durante l'orario di lezione di materie diverse dalla sua, avvenivano evitando di destare attenzioni sgradite e nella "saletta" si proiettavano video pornografici anche quando i ragazzini si mostravano contrari alla visione.
    Ai ragazzi la prof inviava via chat foto pornografiche dopo avere impostato l'autocancellazione e dalle indagini è anche emerso che li avrebbe pure minacciati di farli incarcerare, da un rappresentante delle forze dell'ordine con il quale si vantava di avere una relazione, qualora avessero raccontato cosa succedeva in quella "saletta" della scuola.
    L'indagine dei carabinieri è stata coordinata dalla pm di Torre Annunziata Bianca Maria Colangelo mentre l'ordinanza è stata emessa dal gip Luisa Crasta.
    Con l'arresto della professoressa di sostegno accusata di aver tenuto comportamenti di natura sessuale con alcuni alunni della scuola media di Castellammare di Stabia le indagini però non si sono fermate. Anzi. Gli accertamenti, che si sono giovati della collaborazione dell'ufficio scolastico regionale, secondo quanto reso noto dal procuratore Nunzio Fragliasso, procedono a tutto tondo: mirano, come atto dovuto, a fare luce su eventuali responsabilità in capo alla scuola e anche sull'aggressione subita dalla docente da parte dei genitori, lo scorso 14 novembre.
    "Era urgente interrompere che lei insegnasse lì o altrove - ha detto il procuratore di Torre Annunziata -, ora resta da capire come sia possibile che per un anno sette minori siano stati affidati a un'insegnante di sostegno che doveva curarsi solo dell'alunno con difficoltà di apprendimento: questo è un aspetto da approfondire". 


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14-01-2025 15:36:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA