Ancora una settimana con il coprifuoco anticipato alle 20 e i negozi chiusi alle 18. Il sindaco Cimmino ci riprova. Tenta di fermare l'epidemia che corre a Castellammare, più velocemente che altrove, riproponendo la ricetta delle ultime settimane. In pochi giorni la città ha superato i mille e seicento stabiesi con il Covid e in ospedale arrivano solo i pazienti più gravi, gli altri devono curarsi a casa perché non ci sono i posti letto. Troppi i disobbedienti in strada e pochi i controlli. Con una situazione di emergenza per altri sette giorni riproposta la stessa stretta. In tanti nell'ultima settimana hanno richiesto misure ancora più stringenti per abbassare la diffusione dell'epidemia, ma per il momento le regole restano le stesse. Sempre vietata la villa comunale per l'intera giornata, anche se i trasgressori ormai aumentano ogni giorno. Scuole ancora chiuse, ma questa volta, a bloccare il ritorno in classe ci ha pensato De Luca. Scrive Cimmino: "Coprifuoco alle ore 20, villa comunale chiusa, negozi aperti fino alle ore 18, asporto consentito fino alle ore 20, attività didattica in presenza sospesa per le scuole pubbliche. Ho deciso di prorogare fino a domenica 7 marzo le misure restrittive previste dalla precedente ordinanza, a cui si aggiungono le disposizioni correlate all’istituzione della zona arancione, in base all’ordinanza del ministero della Salute del 19 febbraio 2021. Il numero dei contagi è ancora troppo elevato e occorre la massima cautela per ridurre sensibilmente la diffusione del virus sul territorio cittadino. Mi sono confrontato con le Autorità sanitarie, con il mondo della scuola, con i commercianti, con la Diocesi e con le forze dell’ordine, che hanno ulteriormente elevato il livello di attenzione in città per la tutela della salute di tutti i cittadini"
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