La bombola di ossigeno a terra. Collegata tramite il finestrino alla barella con il paziente all'interno dell'ambulanza. Fa freddo, ma non ci sono altre soluzioni per chi ha bisogno delle cure di un ospedale per non essere sopraffatto dal Covid. Si aggrava l'emergenza nel pronto soccorso di Castellammare. Mancano i posti letto per chi deve essere ricoverato. Le attese possono essere anche di 18 ore prima che l'ingresso si apra. Impegnate anche ambulanze private come nei giorni più bui dell'epidemia. La situazione si è aggravata rapidamente in tutti gli ospedali Covid ed è diventato difficile trovare un posto letto per trasferire chi attende il suo turno. Aspetta anche chi da solo non riesce a respirare mentre infermieri e medici devono uscire all'esterno del reparto per affiancare gli operatori sanitari. Negli ultimi giorni i pazienti positivi sono raddoppiati e attualmente sono tra i sedici e i diciotto. Dopo un incontro tra il direttore sanitario Lombardi e i primari in ospedale si pensa di riconvertire altri reparti. La terza ondata è arrivata. Castellammare chiude da ieri alle 18. Ma quelle bombole di ossigeno sull'asfalto dovrebbero indurre la maggioranza degli stabiesi a rispettare le norme. Al contrario l'ultimo weekend, con villa comunale e locali presi d'assalto, ha proiettato l'immagine di una città che non vuole vedere il rischio in cui è tornata a precipitare.