"Riapriamo le Terme di Stabia". Una petizione con questa richiesta ha raccolto in pochi giorni 800 firme.
A sostenerla un comitato che ha promosso la mobilitazione a Castellammare per promuovere soluzioni che portino alla riapertura degli stabilimenti termali.
Si legge in una nota: "Questo Comitato è Organizzazione no-profit sorta per sollecitare gli Enti competenti a riaprire all’uso pubblico il Bene Comune delle Terme di Stabia, da troppo tempo negate alla fruizione dei legittimi utenti di Castellammare di Stabia ed a tutti i ai Cittadini della Regione e dell’Italia i quali hanno apprezzato da secoli le qualità salutari delle sorgenti, usufruendo inoltre delle cure idropiniche ed idrotermali nella salubrità dei parchi annessi agli stabilimenti termali".
L'appello è rivolto ai commissari, guidati dal prefetto Raffaele Cannizzaro: "Le Terme di Stabia sono un PATRIMONIO CULTURALE in quanto IDENTITARIE della città delle acque, con le sorgenti apprezzate fin dall’antichità e conosciute e studiate da più di 150 anni. I parchi delle Terme di Stabia sono spazi verdi e polmoni di aria per la città, sconosciuti alle nuove generazioni e negati a tutti quelli che ne ricordano lo splendore.
CHIEDIAMO perciò di procedere al riassetto di tutta la problematica delle sorgenti e degli impianti delle Terme di Stabia iniziando da subito a riaprirne al pubblico gli spazi verdi.
CHIEDIAMO ai cittadini insieme a noi DI DIRE NO ALLA CHIUSURA ED ALL’ABBANDONO aderendo ad un’azione partecipata per risolvere questa emergenza che si trascina da decenni. Incontri e dialoghi chiariranno lo scopo di questa iniziativa, promuovendo ad ogni livello la conoscenza di questo patrimonio dissipato. IL COMITATO TERME DI STABIA sarà animatore di questa azione incontrando la Città, i Bambini, i Giovani, le Scuole, le Associazioni, gli Enti e le Istituzioni".