LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




La proposta

Castellammare, ospedale luogo di contagio: 'No ai casi sospetti al San Leonardo'

I consiglieri Beneduce e Russo: 'Le commistioni tra pazienti moltiplicano i rischi'

di Redazione
Castellammare, ospedale luogo di contagio: 'No ai casi sospetti al San Leonardo'

Troppi contagi tra medici e infermieri al San Leonardo. Con il rischio che gli operatori possano involontariamente trasmettere il virus anche ai pazienti ricoverati con altre patologie. Fotografando la situazione di questo ospedale e di altri arriva la proposta di portare anche i casi sospetti solo nei Covid Hospital. Quindi chi presenta febbre o tosse non dovrebbe proprio arrivare a Castellammare ma direttamente a Bosco. “La promiscuità è il peggior nemico della Campania in questa pandemia. Gli ospedali si stanno trasformando in pericolosi luoghi di contagio. Serve chiarezza già a bordo dell’ambulanza. I casi sospetti vanno direttamente trasportati negli ospedali dedicati all’assistenza di pazienti affetti da Coronavirus. Separare i due percorsi, COVID e non COVID, è diventata oramai una priorità assoluta”. Lo dichiarano Flora Beneduce ed Ermanno Russo, consiglieri regionali di Forza Italia e componenti della Commissione Sanità della Campania. “Ospedale di Pozzuoli, ospedale Cardarelli, Scafati, Castellammare. Ovunque si moltiplicano i rischi di commistioni tra pazienti COVID e non COVID dovuti ai cosiddetti casi sospetti”, aggiungono gli esponenti azzurri. “Anche le tende di pre-triage sono una soluzione oramai superata. Vanno lasciate soltanto nelle immediate adiacenze dei COVID Hospial. Lì soltanto ora hanno un senso. È del tutto inutile tenere parcheggiati per giorni, se non per settimane, questi cittadini anche in ospedali non COVID in attesa che la risposta al tampone arrivi. Magari, nel mentre, casi sospetti vengono sottoposti ad esami con strumentazione utilizzata anche per altri pazienti, con patologie diverse dal Coronavirus, con un rischio di contagi altissimo per il personale sanitario e gli utenti ”, spiegano i consiglieri. “Ora che la pressione sulle terapie intensive va allentandosi, serve una seria politica organizzativa nell’individuazione e gestione dei casi anche soltanto sospetti di COVID-19. Questi nostri concittadini agli ospedali non COVID non ci devono proprio arrivare. L’equivoco è tutto qui”, evidenziano. “Tenere separati i percorsi, anche e sopratutto in fase di diagnosi, è una priorità assoluta”, rilanciano. “Altrimenti - concludono - continueremo a contare i medici, gli infermieri e il personale sanitario contagiato e porteremo l’infezione dagli ospedali al territorio”.
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17-04-2020 23:13:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA