Lui si alza. Scende il silenzio. Parla del padre e viene interrotto dagli applausi. Si celebra in consiglio comunale il ricordo di Luigi D'Apice, condannato per camorra. "E' grave che una parte del consiglio comunale abbia applaudito due volte". Il procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, è chiaro quando parla del caso Castellammare. "Non è tanto la celebrazione che il presidente fa del padre, condannato per essere interno alla criminalità organizzata. Ma è l'applauso". Di quella giornata in aula a Palazzo Farnese sono stati acquisiti i video e inseriti in un dossier partito per Roma. Nella capitale il ministro dell'Interno dovrà decidere se a Castellammare vanno inviati gli ispettori per indagare sui rapporti tra camorra e politica. Durante la diretta streaming da Palazzo Farnese si vede Emanuele D'Apice alzarsi e commosso dedicare l'elezione a suo padre, Luigi condannato per i suoi rapporti con il clan Cesarano e noto come "Gigino o ministro" per la sua capacità di influenzare la politica pompeiana. Un omaggio ad un camorrista, che ha steso un'ombra sulla maggioranza di centrodestra e il sindaco Cimmino, ripreso mentre applaude convinto. Del resto è proprio Cimmino ad avere voluto D'Apice, suo fedelissimo e il più votato della coalizione, sulla poltrona di maggior prestigio dopo la sua. Il giudizio del Procuratore Fragliasso, intervistato oggi pomeriggio nel tg di RAI 3, è inappellabile e pesa su un'amministrazione già in bilico per la relazione partita per Roma. "C'è un degrado culturale, la criminalità organizzata è in grado di condizionare la pubblica amministrazione". Conclude Fragliasso in una settimana decisiva per il destino dell'amministrazione Cimmino e della sua maggioranza. Giorni decisivi per Castellammare.
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