Aveva raccontato al rapinatore dove fosse nascosta la cassaforte. Ma Alessandro Verde era andato anche oltre. Abitando nello stesso palazzo, il nipote della vittima aveva fornito ai complici della rapina gli elementi necessari a conoscere le abitudini dell'anziana presa di mira.
Un piano scattato, quando nel luglio scorso, l'anziana signora era rientrata a casa. Il trentanovenne stabiese aveva ospitato a casa sua i banditi in attesa dell'arrivo dell'anziana. A sette mesi dalla rapina e dall'aggressione subita dalla donna sul pianerottolo di casa, arriva una nuova svolta sul caso avvenuto a Castellammare.
Arrestato Verde con precedenti anche per truffa, è accusato di concorso morale e materiale con il resto della banda e sequestro di persona. La vittima, al momento della denuncia, aveva raccontato di una rapina subita da due sconosciuti nella sua abitazione. I malviventi avevano atteso che l'anziana rincassasse e sulla porta di casa le avevano tappato la bocca e l'avevano spinta all'interno dell'appartamento, dove uno dei due ladri l'aveva costretta a sedere nel soggiorno, coprendole il volto con un vestito e minacciandola di fare silenzio altrimenti le avrebbe tappato la bocca con lo scotch.
Le indagini dei poliziotti, portate avanti anche grazie all'acquisizione delle immagini di alcuni impianti di videosorveglianza e attraverso tracce ematiche, avevano già persone di risalire all'identità di un primo rapinatore, Antonio Amendola., 24 anni, arrestato lo scorso novembre. L'inchiesta, però, continua. Gli inquirenti sulle tracce del resto della banda, anche ricostruendo i precedenti di Amendola finito in altre inchieste. Secondo gli investigatori ci sarebbero anche altri due complici, uno entrato in casa dell'anziana e un altro per controllare chi entrava nel palazzo.