SABATO 23 NOVEMBRE 2024




Il caso

Castellammare, nell'inchiesta l'incontro proibito tra Greco e il ras di Ponte Persica

La visita durante un permesso premio di D'Apice, la figlia raccomandata ad un imprenditore amico

di Redazione
Castellammare, nell'inchiesta l'incontro proibito tra Greco e il ras di Ponte Persica

Arriva a casa per fargli visita come si fa con un parente o con un amico fidatissimo. Ma l'incontro é top secret e soprattutto proibito. Adolfo Greco non sospetta di essere seguito quando va a trovare il suo "amico" Vincenzo D'Apice. A casa per un permesso premio il ras dei Cesarano, inserito al momento dell'arresto nel 1999 tra i 500 latitanti più pericolosi d'Italia, dovrebbe restare solo con i familiari. Per lui vietati colloqui con chiunque, eppure ha qualcosa da dire al noto imprenditore edile. Qualcosa di così importante da mandare a chiamare Greco, che confida al figlio Luigi il suo appuntamento con l'uomo accusato di più omicidi e di essere tra i ras vicini al boss Ferdinando Cesarano. Una conversazione intercettata, come tante altre tra padre e figlio, che fa scattare il pedinamento. L'Audi di Greco si ferma davanti casa di D'Apice e il detenuto in permesso premio si affaccia al balcone per accoglierlo. Cosa si dicono i due resta segreto, ma l'incontro finisce nell'inchiesta che il cinque dicembre fa scattare l'arresto di Greco accusato di avere rapporti con i capi di quattro clan. É proprio coi Cesarano, però, che secondo il pm della Dda Cimmarota, ha i legami più stretti. É nel territorio in cui è egemone questa cosca che Greco ha la maggior parte dei suoi affari e poi quel rapporto risalirebbe per gli inquirenti al passato. A fare da collegamemto tra Ferdinando Cesarano e Greco é proprio D'Apice. Dal carcere il ras di Ponte Persica pensa all'imprenditore anche prima dell'incontro, quando la figlia "presa dalla noia" vuole un posto di lavoro. É la moglie di D'Apice, in compagnia della ragazza, che fa sapere a Greco cosa il marito vuole da lui. La famiglia ha saputo di nuove attività alla periferia di Castellammare e la ragazza si è scocciata di stare a casa. Un colloquio tra persone amiche durante il quale Greco si sbilancia più volte in complimenti per il ras dalla lunga e cruenta carriera criminale. UnA richiesta di assunzione che Greco realizza chiedendo un "un favore" ad un imprenditore che nei locali di don Alfredo ha appena cominciato un'attività. Un favore per un "bravo ragazzo con dei problemi" così Greco più volte descrive D'Apice, da più di 18 anni in carcere per i crimini commessi in nome dei Cesarano. E quell'assunzione si fa per accontentare "l'amico degli amici" prima che D'Apice si metta in nuovi guai. É del 2018, infatti, l'ultima condanna per un'estorsione ad un altro imprenditore sempre per un'assunzione, ma caldeggiata con minacce. Questa volta il film cambia, la vittima denuncia e D'Apice è condannato. Ma questa è un'altra storia, che ha come protagonista la Castellammare pronta a reagire al potere del clan.          
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11-01-2019 11:52:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA