Era chiuso in casa. Stava male. Tornato dal Nord con la febbre, campanello d'allarme per il coronavirus. Vincenzo del Gaudio era in isolamento con la sua famiglia. Aveva chiesto aiuto e gli era stato risposto di non andare in ospedale. I suoi sintomi non erano tra quelli che facevano scattare l'allarme. Fino a quando le sue condizioni non sono peggiorate. Portato in ospedale d'urgenza dai familiari, è morto a 45 anni, dopo poche ore dal suo arrivo al pronto soccorso di Castellammare. Dopo una settimana dalla tragedia la sua famiglia ha saputo la verità. Il camionista, che lascia tre figli, non è morto per il coronavirus. Il suo cuore si è fermato troppo presto per un infarto, lasciando la moglie e tre figli. La moglie ha pubblicato l'esito del tampone negativo su Fb: "Non so se è la cosa giusta, ma questa è la prova di cosa è successo a mio marito. Ci tenevo far sapere la verità che fino ad oggi non potevo gridarlo: non è il Covid 19. E' arrivata la conferma dell'esito negativo del tampone fatto per prassi perché il motivo della sua morte era già palese". Un infarto ha fermato la vita dell'uomo che viveva con la sua famiglia alla periferia stabiese. Alle sue richieste di aiuto era stato risposto di non andare in ospedale. Di restare a casa. Curato con i consigli dati dall'Asl per telefono tre volte al giorno. Fino a lunedì scorso. Alla corsa al San Leonardo mentre il suo cuore si fermava. Arrivato il tampone negativo si potrà svolgere il rito funebre, in forma strettamente privata, come per ogni funerale durante questa emergenza senza fine.
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