LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, minacciarono di morte i pentiti nel falò della vergogna: al via il processo

Il comune non si costituisce parte civile, tra i testi anche Cimmino e il cantante neomelodico Marciano

di Redazione
Castellammare, minacciarono di morte i pentiti nel falò della vergogna: al via il processo

Incastrati dalle immagini della vergogna. Quel video che li riprende mentre salgono sul falò della vergogna per affiggere lo striscione con il messaggio di morte. Cominciato ieri il processo a Torre Annunziata contro i giovanissimi del Savorito autori del falò della vergogna la notte del sette dicembre con lo striscione affisso: "Così devono morire i pentiti, abbrucciati". Per il procuratore Giuseppe Cimmarotta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Francesco Imparato, Antonio Artuso e Daniele Amendola, sono responsabili dei reati di istigazione a delinquere con l’aggravante delle finalità mafiose. Per l'accusa quel messaggio era diretto ai collaboratori di giustizia che con le loro dichiarazioni avevano contribuito agli arresti del 5 dicembre ai capi di quattro clan e dell'imprenditore Adolfo Greco. I tre, insieme a due 16enni per i quali procede la Procura per i minorenni, sono ritenuti gli autori di quell'inquietante messaggio della camorra. Il gruppo Imparato, i cosiddetti paglialoni, è ritenuto satellite del clan D'Alessandro nel rione Savorito di Castellammare, il bronx Faito, piazza di spaccio di droga tra le più attive del Napoletano. Ma nel processo partito ieri contro due dei cinque ragazzi, Francesco Imparato ha scelto il rito abbreviato, il Comune di Castellammare non si è costituito parte civile, come il sindaco Cimmino aveva annunciato nei giorni in cui il falò della vergogna diventò caso nazionale. A raccontarlo, questa mattina, il quotidiano Metropolis. Eppure nella lista dei testi c'e' anche Cimmino con i pentiti Renato Cavaliere e Vincenzo Polito. Ad essere ascoltato sarà anche il cantante neomelodico Tony Mariciano. A pochi passi dal falò della vergogna a Moscarella, fu Marciano a ringraziare pubblicamente, dal palco, il ras Salvatore Imparato, zio di uno dei tre ragazzi e boss del quartiere piazza di spaccio della droga. Rivolgendosi ai presenti l'artista si rivolse dal palco «a Salvatore della Faito per avere reso possibile tutto questo». Il Rione Savorito, secondo le indagini e secondo alcuni collaboratori di giustizia, è una nota piazza di spaccio di Castellammare gestita dagli Imparato, famiglia legata al clan D'Alessandro. Uno spaccato inquirenti ricostruito in un processo nel quale il comune non rappresenterà gli stabiesi che ancora sentono quella ferita. Furono quelle immagini a consentire l'individuazione dei tre maggiorenni, di 30, 24 e 18, e dei due minorenni, insieme a delle fonti confidenziali.
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18-06-2019 09:18:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA