LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, mare vietato agli stabiesi l'ira di don Salvatore: 'Colpa di ritardi vergognosi'

In un lungo post il sacerdote attribuisce le responsabilità alla Regione

di Redazione
Castellammare, mare vietato agli stabiesi l'ira di don Salvatore: 'Colpa di ritardi vergognosi'

Troppi ritardi e lentezze nelle opere per restituire il mare agli stabiesi. È la denuncia che arriva da don Salvatore Abagnale alla vigilia di una nuova estate senza la possibilità di fare il bagno per un lungo tratto di spiaggia a Castellammare. Secondo il calendario degli impegni ricorda il prete stabiese l'opera doveva essere completata già nel 2018. In un suo lungo post il parroco del centro antico ripercorre la storia dell'intervento finanziato dalla Regione Campania per disinquinare il mare e impedire al sistema fognario dei comuni dei Monti Lattari di scaricare in acqua. "Nella battuta di uno sketch di Giancarlo Siani, il passante incuriosito chiede ai lavoratori: 'scusate, ma la metropolitana la state costruendo o la state cercando?' Allo stesso modo verrebbe da chiedere (ma poi a chi?): 'il Collettore di Gragnano, lo state completando o lo state cercando?'". Il prete stabiese riepiloga la storia dell'opera di realizzazione del depuratore: "Andiamo con ordine. I lavori sono iniziati un ventennio fa, ma hanno subìto continui rallentamenti. Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in visita all’impianto del Depuratore sito alla foce del fiume Sarno, nel comune di Castellammare di Stabia, promise – era il 2016 - il completamento dei lavori entro un anno e mezzo. Di anni invece ne sono passati! Nel 2017 erano 800 i metri da completare. È dell’anno scorso l’annuncio di un ulteriore stanziamento economico da parte della Regione. Quello che più mi indigna, è il fatto che su questo benedetto Collettore è difficile avere notizie: fatevi un giro sul web. Le notizie si fermano a registrare unicamente quanto accade: promesse, stanziamenti, pareri, etc., ma non registrano mai 'quanto non accade'. Mi chiedo: perché quanto 'non' accade non diventa notizia? Perché passano intere stagioni senza chi si sappia nulla dell’andamento o anche (forse soprattutto) del “non andamento” dei lavori?". Entrando nel merito don Salvatore sottolinea il punto in cui a tutt'oggi ci si è fermati. "Torniamo dunque alla questione. Come si sa, il “collettore” è una tubazione di raccolta delle acque fognarie. Nel caso del Collettore di Gragnano, si tratta di una condotta che dovrebbe raccogliere gli scarichi fognari dei comuni dei monti Lattari: Pimonte, Lettere, Casola di Napoli, Gragnano, Santa Maria La Carità e parte del comune di Castellammare di Stabia (località Fontanelle). Attualmente quasi tutti questi scarichi vanno a finire nel Vernotico, torrente che sorge tra Agerola e Pimonte, scorre attraverso la Valle dei Mulini di Gragnano, per poi immettersi nel Rivo San Marco. Quest’ultimo sfocia proprio sul litorale stabiese, accanto all’Hotel Miramare. A questi scarichi, vanno naturalmente aggiunti anche quelli delle piccole attività industriali: approfittando delle piogge, c’è gente senza scrupoli che apre le vasche delle proprie attività industriali per far defluire il tutto nel rivo". Sui risultati ottenuti, di competenza della Gori e quindi della Regione, il sacerdote attribuisce i meriti all'amministazione Cimmino: "Tutto questo è un vero peccato, se si considera che l’amministrazione comunale di Castellammare, sta provvedendo a chiudere tutti gli scarichi a mare della propria città! Il rivo Cannetiello, ad esempio, è ormai tornato alla sua vocazione naturale di torrente stagionale, dopo che sono stati completati i lavori delle fognature del centro città e sono stati chiusi quegli scarichi di abitazioni private che non si erano ancora allacciati allee fogne. Di questi giorni è anche la notizia di un controllo (e relativo ammonimento) da parte del comune nei confronti di alcune abitazioni situate sulla via Panoramica, che immettono i loro reflui nel rivo San Marco. Si spera che anche i lavori nella zona nord giungano presto a buon fine, così che il canale San Benedetto torni ad essere un canale di acqua piovana, non inquinando più il già martoriato fiume Sarno. Tutti questi sforzi però non sortiranno a pieno l’effetto sperato, se non si concludono i lavori del Collettore di Gragnano. Il rivo San Marco - soprattutto con le piogge - continua infatti a vomitare a mare acqua nauseabonda, rendendo di fatto ancora una chimera la “balneabilità” del litorale stabiese e più in generale una città a “naturale” vocazione turistica. Il mare rappresenterebbe in tal senso un volano per la città. Con il mare balneabile, solo per fare qualche esempio, si porrebbe il problema di accelerare sul disinquinamento/risistemazione dell’arenile, ma anche di individuare ulteriori parcheggi (soprattutto nella zona ex Cirio) per i bagnanti, non più costretti ad imbottigliarsi nella penisola sorrentina".
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24-04-2021 12:05:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA