LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il caso

Castellammare, mamma di un bimbo autistico costretta a pagare le cure: condannata l'Asl

L'azienda dovrà rimborsare la donna, lavoratrice precaria

di Redazione
Castellammare, mamma di un bimbo autistico costretta a pagare le cure: condannata l'Asl

Bimbo autistico curato con una terapia pagata dalla famiglia di Castellammare. Un giudice condanna l'AslNa3 a rimborsare le spese anticipate dai genitori stabiesi per il figlio. Sentenza d'appello contro l'azienda sanitaria, che ha riconosciuto l'intero rimborso delle spese sostenute da una mamma precaria per il suo bambino. 


In lista d'attesa presso un centro di riabilitazione stabiese, la mamma decide di dare fondo ai suoi risparmi.  Circa 1.600 euro, una spesa importante, se si considera anche che la madre di Andrea è una lavoratrice precaria, il che ha reso ancora più gravoso anticipare le spese per la riabilitazione del bambino. A percorso terapeutico terminato, la donna si è rivolta all'avvocato Vincenzo Grimaldi del Foro di Torre Annunziata, che ha fatto causa all'Asl Napoli 3 Sud. Un pronunciamento importante quello dei magistrati d'Appello rispetto a tante altre famiglie costrette a pagare tra stop, sospensioni di terapie e lunghe attese. Eppure la continuità delle cure è indispensabile per il piccolo Andrea, per questo la mamma non aveva esitato ad anticipare di tasca sua. Spiega l'avvocato Grimaldi al Mattino che ha anticipato la notizia sulla sentenza: "Purtroppo aggiunge Grimaldi la maggioranza delle famiglie di bambini cui è stato diagnosticato il disturbo dello spettro autistico debbono fare i conti non solo con le difficoltà che insorgono dopo la diagnosi, ma anche con l'insufficienza dei posti nei centri privati di riabilitazione e la totale assenza di presidi pubblici riabilitativi. Perciò queste famiglie si vedono costrette ad onerosi sacrifici per anticipare i costi di interventi terapeutici assolutamente indispensabili per la salute dei figli. Ci troviamo di fronte ad una palese ingiustizia che molti nuclei familiari ben conoscono ma che ha trovato ristoro in una sentenza decisamente importante, in quanto emanata da una Corte d'Appello a conferma di un precedente provvedimento del Tribunale". 

 


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21-02-2023 11:00:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA